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New York e Central Park

Mi sembra giusto che dopo la Mezza di Santa Barbara il recupero sia dello stesso tenore. Prima volta in Central Park, a New York. In realtà, lo scarico lo abbiamo fatto subito il giorno dopo la gara con sei chilometri facili e insieme (a Chiara) per l'ultimo saluto a Santa Monica e Venice Beach. Piano piano, insieme, solo per scaricare fatica e tensione della gara ma anche e soprattutto delle ultime settimane. Ma ci mancava giusto giusto la ciliegina sulla torta prima di poter ritornare nelle nostre lande e la grande mela non poteva che essere che la nostra ultima tappa. Abbiamo lasciato che la maratona si portasse via la massa e lasciasse le strade tutte per noi. Ed eccoci qua.

Avremmo voluto arrivarci di corsa, in fondo la distanza dal nostro appartamento è ottima per un po' di riscaldamento iniziale e un po' di defaticamento finale. Ma a differenza di tutti i posti in cui siamo stati nelle utlime settimane, le strade e soprattutto i marciapiedi di New York sono tutt'altro che corribili. Confusione e calca soprattutto nei momenti di affluenza e uscita dagli uffici, semafori in serie e auto imbizzarrite per il resto della giornata. Meglio la subway. Ma una volta arrivati tra la 5th Avenue e la 60th St il colpo d'occhio è fenomenale. Sembra di entrare in un nuovo mondo, come se una porta si aprisse invisibilmente sulla città. Alberi di mille colori, scoiattoli a non finire che girano tra foglie cadute, panchine ed alberi e una fauna che sembra fatta di soli runners. Piste pedonali larghissime, strade ciclabili, sentieri sassosi, sali-scendi continui, laghetti, campi da tennis, beach-volley, pallavolo, prati verdi, collinette, laghetti, piste di pattinaggio. E un contorno infinito di grattacieli e palazzi più o meno alti che, spiando silenziosi da sopra le fronde degli alberi, sembrano spettatori e controllori di un mondo a parte, lontano dalla frenesia e dal frastuono del resto della città.

Vien voglia di correre. E' la prima sensazione che si prova entrandoci. E dopo il tempo di due veloci scatti per immortalare il momento, è la cosa che facciamo subito. Non più di una decina di chilometri (9,7 Km) e l'appuntamento al piccolo laghetto da cui siamo partiti. Ci scaldiamo insieme e una volta preso il ritmo proseguiamo separati. La prima cosa che mi è saltata all'occhio è stata ancora la nutrita presenza femminile lungo le strade. Tante tante tante donne. E qualcuna anche con un bel passo. Molte con passeggino al seguito, ma sempre di corsa. Anche la gornata mite sicuramente ha aiutato. L'atmosfera è leggera. Guardando la strada, soprattutto nei vialoni centrali e principali, non posso fare altro che pensare a alla maratona, passata solo qualche giorno prima. E ne viene voglia. Anche se la calca e la confusione di quei giorni un po' sembra essere in contrasto con l'atmosfera magica che si respira ora. E nonostante non abbia quaranta chilometri nelle gambe le continue salitelle sembrano essere un avversario temibile.

Essendo la prima volta, mi sono orientato un po' ad occhio, senza allontanarmi troppo dal punto di ritrovo, anche per non esagerare con la distanza e i tempi. 42' 04" sono stati sufficienti visti i chilometri che stiamo macinando su-e-giù per le altre strade di New York. Ma la prossima sarà sicuramente più azzardata. Nonostante il ritmo a sensazione non è poi neanche andata così male. Considerando anche la pancetta che sta crescendo tra hamburger e donuts. Ma per qualche giorno pensiamo ancora solamente un po' a godercela. I sacrifici li abbiamo lasciati dall'altra parte dell'oceano.