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Campionato Brianzolo di Cross (Seveso)

Appena tornato dopo un intenso pomeriggio di sport. Oggi era la giornata ideale per correre. Cielo terso, sole caldo. Insieme a Massimo e al figlio Simone partiamo nel primo pomeriggio verso Seveso. Per me è la prima volta al Campionato Brianzolo, forse il più importante e più seguito circuito di Cross di Milano. Un pomeriggio denso in un susseguirsi di gare per tutte le categorie a partire dai bambini fino ai senior più anziani. La mia gara è l'ultima, forse la più competitiva vista l'età dei partecipanti che vai dai ventenni fino ai più anziani come me. Massimo per qualche problema oggi però sarà solo spettatore e per l'occasione anche fotografo. Il tempo di arrivare e fare un giro a piedi lungo il percorso all'interno del Parco delle Querce ed è già ora di correre per Simone. Torniamo alla partenza e lo seguiamo nel suo unico giro di 3000 m. Il posto è molto suggestivo.

La gara si snoda lungo tutto il parco, all'ombra degli alberi spogli, intersecando in qualche punto il sentiero sassoso che attraversa il parco. Ci sono molte curve, le foglie coprono quasi completamente il manto erboso. Il terreno è abbastanza duro, ma tortuoso. Qualche leggero sali-scendi impercettibile all'occhio e tanto zig-zag. Il punto più duro è una collinetta completamente verde che sale al centro del parco, circa a 2300 m dalla partenza. Una salita abbastanza dura in cui il terreno si rammollisce e diventa fangoso per poi trasformarsi in un compelto acquitrino sulla cima. Almeno 200 m di fango e acqua dove il piede affonda completamente e ne esce bagnato fin dal primo passo. Una trappola per le gambe e per il fiato. Poi il pezzo finale ancora tra gli alberi e un piccolo rettilineo finale. FIn da subito ho fatto caso che fossero assenti i cartelli del chilometraggio e per chi, come me, non ha un gps non ci sono riferimenti cronometrici se non al passaggio di metà gara per il secondo giro. Alla partenza mi accorgo di essere uno dei più vecchi, ma cerco comunque di non rimanere troppo in dietro. Allo sparo è una battaglia prima della prima curva. Tutti cercano di prendere la posizione migliore. Mi lascio trascinare dal ritmo di chi mi sta davanti, ma parto davvero troppo forte. Dopo circa un chilometro mi accorgo di avere un ritmo infernale e nonostante tutto i primi sono già lontani. Mi assesto su un ritmo costante fino alla salita. Sento Massimo e Simone che mi incitano ma appena comincio a salire le gambe sembrano quasi scoppiarmi. Il terreno sembra voler trattenere i piedi nel fango. I quadricipiti sembrano scoppiarmi. Il respiro si fa affannato. Cerco di uscire nel migliore dei modi mentre gli schizzi miei e di chi mi corre vicino ci ricoprono gambe, braccia, maglia, mani. Dopo la discesa cerco di recuperare un po' di forze ma sono davvero al limite. Tengo duro e passo il primo giro in 11' 21", ampiamente sotto di una quarantina di secondi rispetto a quello che pensavo. Ma so di essere partito troppo forte e di aver sprecato già molto. Nella prima parte di percorso dove già sono passato cerco di rallentare un po' e di riprendere fiato fino alla salita per poi dare tutto nel finale. Le curve disegnae una sull'altra sembrano non finire più. Stringo i denti, ma sento che le gambe fanno davvero fatica. In quattro o cinque mi superano, ma con la coda dell'occhio vedo che dietro ce ne sono ancora. Quando sto per arrivare alla salita mi faccio forza e cerco di perdere meno forze possibili. Il terreno sembra ancora in peggiori condizioni rispetto al primo passaggio. I piedi sono fradici di acqua e fango. Guardo chi ho davanti e cerco di seguire le traiettorie migliori, ma non cambia molto. Poi è una corsa contro il tempo. La distanza tra me e chi mi sta davanti rimane invariata. Sento qualche passo alle spalle ma tengo duro. I chiodi tengono bene in curva e passo indenne ad almeno due bruschi cambi di direzione. Poi vedo l'ultima curva prima del rettilineo. So di doverci arrivare e poi dare tutto quanto rimane nello sprint finale. Dal dietro vedo spuntare una figura accelero, ma anche lui fa lo stesso. Testa a testa per qualche decina di metri, ma lui ne ha più di me mi anticipa di qualche passo. Il mio cronometro di ferma a 23' 36" dopo 6 Km, forse qualche centinaio di metri in meno. E' stata veramente dura. Ho anche pensato di non farcela ad un certo punto. Ma è stato un pomeriggio di sport vero, di competizione. Ha vinto il più forte, ma almeno questa volta c'ero anche io.

Ho controllato la classifica sul sito SDAM e devo dire che sono andato meglio di quanto pensassi ieri. Guardando i risultati della gara mi sono piazzato 66° su 112 partecipanti, considerando anche le categorie dei ventenni (PM, SM, TM). Considerando la mia categoria (MM35) sono arrivato 24° con 15,3 Km/h di media.