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Brianza Grand Prix by Night (Verderio/Paderno d'Adda)

Dopo 44 Km in poco più di dodici ore è finalmente arrivato il momento del riposo e dei racconti. Ieri sera la più attesa e più affascinante Brianza Grand Prix by Night tra le colline dell'alta Brianza. Uno spettacolo di percorso, un'organizzazione impeccabile e anche un buon risultato. Come già la Double Classic di tre settimane fa la gara era organizzata come cronometro a coppie, con partenza ogni 30". Questa volta la mia metà è stato mio Zio. Inizialmente, quando ancora non sapevo come fosse il percorso, avevo intenzione di tirarlo per magari provare ad arrivare ad un nuovo personale. Ma una volta pubblicato percorso e altimetria della corsa, gli obiettivi sono dovuti necessariamente cambiare. La Brianza è tanto bella quanto dura. Più si sale verso le colline passando per vicoli strettissimi e ville d'eopca, più il percorso diventa affascinante. Altra caratteristica predominante della gara è stato l'orario di partenza: le 20.00 per la prima coppia ed a scalare tutte le altre.

Visto che mio Zio lavora anche il sabato ci siamo organizzati con due macchine, una all'arrivo e una alla partenza. Io mi sono occupato del ritiro dei pettorali, delle firme e della burocrazia. Appena arrivato al parcheggio dietro all'arrivo ho incontrato Roberto, già mio compagno di stanza alla Fisherman's Friend Strongman Run. Quattro chiacchere sulla navetta e poi ci prepariamo per la partenza. Mio Zio non tarda ad arrivare, mentre ho anche già incontrato le altre coppie della Martesana Corse. La partenza è in stile cronometro, come alla Monza-Resegone: piccolo palchetto in legno per le foto di rito, presentazione dello speaker e piccola dose di pubblico. Quando tocca a noi il sole sta tramontando. Il primo tratto di corsa è in discesa ed aiuta ad avere subito un buon passo. Controlliamo ad ogni intermedio i cronometri mentre dal retro sentiamo già i passi dei primi top-runners che ci stanno per superare, nonostante siamo ancora nei primi chilometri. Percorriamo dei brevi tratti a Verderio Inferiore tra stretti vicoli e ville padronali. Le strade non sono quasi mai piane, ma un susseguirsi di continui sali-scendi con qualche strappetto. Mio Zio dà il ritmo e sento da subito che ha il respiro affannato. Io sto andando 10/15" più lento del mio solito, ma vista la programmazione del week-end va bene così, anche perchè salite e discese non sono il mio pane quotidiano. La temperature è pressochè perfetta: sui 20°C con una brezza rinfrescante che non lascia quasi nemmeno sudare. Verso il 7 Km inizia il tratto di salita più lungo fino al 12 Km. La strada non sale molto come pendenza media, ma alcuni passaggi sono impegnativi. Essendo il sole tramontato poi, finchè si corre tra le vie dei paesi non ci sono problemi quanto a visibilità, ma non appena si fuoriesce tra le strade sterrate comincia ad esserci qualche difficoltà. Per di più le luci frontali che ho portato non illuminano più di tanto. Vanno bene per correre sull'alzaia, sull'asfalto e su strade conosciute, ma per i tratti impegnativi che ci aspettano sono un po' troppo deboli. Poco prima della fine della salita al 12 Km entriamo nel primo tratto di bosco, un chilometro e più di sterrato completamente al buio. Affascinante seppur difficile. La strada indicata da segnali luminosi. Lungo i bordi attorno ai cespugli sciami di lucciole che non vedevo più da tempo. Il silenzio è interrotto solo dal nostro passaggio. Facciamo fatica a vedere dove mettiamo i piedi e il rtimo sia in discesa che in salita ne risente fortemente. E' anche vero che ci permette di rifiatare un po' e riprendere la velocità non appena arriviamo nuovamente sull'asfalto. Le coppie che ci arrivano alle spalle, sicuramente più esperte di noi (presenti alcuni nazionali come Monica Casiraghi, top-maratoneti come Emanuele Zenucchi, ultramaratoneti come Noemi Gizzi) sembrano avere dei fari sulla fronte e illuminano anche il nostro percorso per qualche attimo. Sicuramente recuperiamo qualcosa prima della nuova salita del 15 Km, per poi mantenere una buona andatura fino a Paderno. Io non mi sento particolarmente stanco, anche se il gemello sinistro comincia ad essere un po' troppo affaticato per i continui cambi di ritmo. Mio Zio paga un po' sul finale e cerco di spronarlo, un po' mantenendomi regolare e un po' parlando con l'avvicinarsi del traguardo. C'è ancora un'ultima salita impegnativa prima del traguardo, proprio sull'ultimo chilometro. Prima scendiamo al fianco del famoso ponte di ferro di Paderno lungo la riva dell'Adda per poi risalirlo fino allo strappo più duro di tutta la gara: quasi mezzo chilometro al 16%, fortuntamente su asfalto. Io ne ho ancora e salgo agile, mentre mio Zio arranca. Lo affinco, lo esorto, cerco di fare il possibile per arrivare alla fine della salita che si vede in lontananza. Poi è la sfilata all'interno del Centro Sportivo, tra due ali di folla che ci aspettano alla fine dei nostri 22 Km e il giro di pista. Fermiamo il nostro cronometro nettamente prima delle nostre previsioni in 1h 44' 28", 45simi su 119 coppie. Pensavo molto peggio, e invece... [continua]