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L’impossibile mondo del ritorno alla corsa

Non mi riconosco. Come non riconosco quel mondo in cui da sempre ho corso. Cambiato. Diverso. Scomparso. Il segreto per ripartire è solo quello di guardare avanti, senza dimenticare ciò che si è stati. Io. Noi.

Torno a correre. Si, anche se con un po’ di paura. Ormai sono alcune settimane che sono fermo. I problemi alla schiena vanno e vengono, ma ho imparato che accelerare i tempi non serve. Meglio una pausa più lunga che una ricaduta più profonda. Sembra quasi che il mio stato d’essere voglia rispecchiare l’attuale situazione del mondo del running. Pause, timidi ritorni alla corsa e poi nuovi stop. Più crudeli, più cupi. Con la paura di riallacciare quelle scarpe e ritornare in strada.

Negli ultimi giorni gli annunci di gare annullate di sono susseguiti, quasi rincorsi. Qualche timido braccio alzato di manifestazioni che hanno voluto dire io ci sono. Ma un futuro incerto, quasi nebbioso, in cui la pallida paura di buttarsi si contrappone alla voglia di riprovarci. 

Continuo a pensare che per me, il (mio) mondo del running è ormai cambiato indiscutibilmente. Che non ci sarà mai un ritorno alla corsa, ma solo un nuovo inizio. Diverso. Diviso. Incerto. Quello che è stato è successo e non si potrà mai cambiare. Né ripetere. Né rincorrere. Né rivivere. Ci vuole solo il coraggio di accettarlo e di scoprire un nuovo modo di farlo. 

E sono convinto che anche il mondo del running come lo conosciamo seguirà la stessa regola. Lo stesso destino. Ne è dimostrazione lampante la situazione vissuta negli ultimi mesi, dove è stato il caos a regnare. Senza regole, senza obiettivi, con la sola ricerca di ritornare a dove eravamo rimasti. Il modo più semplice e veloce per rifarsi male. Sperando di non cadere più in basso di quanto non fossimo già arrivati. 

Per avere una nuova ripartenza è necessario cambiare la posta in gioco. Mirare più in alto senza accontentarsi, ma ri-costruendo una strada un passo alla volta. Mettendo le basi per quello che sarà il post... qualunque esso sia. 

Oggi ho scambiato quattro chiacchiere con un nuovo amico parlando di corsa. Ho rivissuto momenti di ciò che sono stato ascoltando le sue parole. Ho rivisto me nei suoi racconti. Ho scoperto che ciò che è passato non è morto, ma solo un ricordo presente che può rivivere nella voglia di mettersi in gioco di molti altri. Questo mi ha fatto capire quanto sia importante tracciare una nuova strada. Che non è solo la mia. Ma è legata indissolubilmente alla voglia di raccontarsi. Di conoscersi. Di andare avanti. Avendo il coraggio, per una volta, di essere diversi.