Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social-media e analizzare il traffico generato. Continuando a navigare in questo sito web acconsenti all'uso dei cookies.

Il referto

Tutto sommato non mi posso lamentare. Ho avuto paura che potesse essere qualcosa di più grave, ma è stato solo un falso allarme. Le visite fatte tra ieri sera e questa mattina mi hanno rassicurato. Tra virgolette. Non ho avuto cattiv(issim)e notizie, ma non posso neanche saltare dalla gioia. Anche perchè sarebbe deleterio per la gamba. Fisioterapista, ecografia, ortopedico, giusto per non farmi manccare nulla. Ed alla fine tutti sono arrivati alla medesima conclusione: contrattura.

"Affaticamento con contrattura soleo/gemello esterno in ipotropia realtiva del tricipite femorale sinistro" per la precisione. Dice il referto. Che tradotto in parole povere vuol dire riposo/recupero, tecar e potenziamento. Quello che non si vorrebbe mai sentire dire, ma che, con la prospettiva di qualcosa di più grave, è più facile da accettare. Il rammarico non è quello di aver corso troppo presto la scorsa settimana, ma piuttosto di essere stato un po' sfortunato. La manipolazione esterna del polpaccio ha rilassato le fasce muscolari contratte, ma solo quelle. Probabilmente la zona più interna, rimasta più rigida, con la corsa seppur lenta di giovedì ne ha risentito e si è infortunata più seriamente. Fortuna o sfortuna non lo so, ma l'importante è non sbagliare adesso. Peccato perchè in questi giorni c'è un tempo bellissimo all'ora di pranzo e correre sul Naviglio sarebbe stato il modo migliore per inframezzare la giornata. Probabilmente salterà anche la Mezza di Pisa a questo punto, ma non voglio mettere le mani troppo avanti. E' sufficiente passare un giorno alla volta, esattamente come quando ci si allena. Con costanza e senza fretta. I risultati poi vengono da soli. Intanto chi può si faccia una corsa anche per me.