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Maratona si. Maratona no.

E' domenica mattina e invece di essere di corsa da qualche parte a consumare energie e scarpe sto scrivendo al pc. C'è qualcosa che non va. Non è la voglia quella che manca. Non sono gli stimoli. Non è il tempo. Ma la fiducia nel recupero-breve che avevo nei giorni scorsi se ne è andata. Venerdì sera ho provato ad uscire per un lento dopo quasi tre giorni di riposo, ma dopo cinquecento metri mi sono nuovamente dovuto fermare. Il solito fastidio all'addominale/psoas è aumentato poco a poco col passare dei metri e mi è sembrato stupido continuare per dieci chilometri e reinfiammare nuovamente tutto. Col rischio, tra l'altro, di trovarmi a metà strada e non riuscire più a correre per ritornare indietro. Per cui semplicemente ho invertito la rotta e piano piano sono rientrato verso casa.

C'è da dire che una cosa l'ho imparata. Quando non va, non bisogna andare. E sono sicuro che l'essermi fermato prontamente è già stato un guadagno. L'altra cosa positiva è che il ginocchio sinistro non mi ha più dato alcun fastidio. Probabilmente l'infiammazione momentanea alla bandeletta è stata il risultato della cattiva postura di martedì in gara per il problema addominale. Anche se sinsceramente durante la mezza non me ne sono quasi nemmeno accorto.

Provando alcuni allungamenti da William nell'ultima seduta di tecar, abbiamo notato che il dolore aumenta (anzi c'è quasi esclusivamente) quando simulo la falcata lunga con la gamba destra di richiamo. Ossia, stendendo la gamba all'indietro e poggiandomi sulla sinistra piegata, come per lo stratching. La fascia addominale viene allungata e il fastidio si sente. Un po' il movimento che probabilmente avevo fatto a suo tempo durante la Gipigiata dello scorso dicembre quando la zona si era infiammata per la prima volta. Tutto alla fine è nato da lì. Quello che non capisco è per quale motivo durante le scorse settimane fosse scomparso per poi riapparire tutto d'un colpo dopo la gara. L'unica spiegazione la posso trovare nei sali-scendi del percorso. Ma mi sembra un po' forzata.

In ogni caso quello che al momento mi resta da fare è solo aspettare che tutto torni a posto. Ricominciare gli allenamenti e portarsi dietro un infortunio vuol dire solamente ritrovarsi nella stessa situazione tra una settimana o un mese, perdendoci solamente. Se l'espereinza mi ha insegnato qualcosa, meglio fermarso subito qualche giorno e riprendere poi a pieno ritmo. Anche perchè i mesi che mi aspettano non sono dei più semplici sotto il profilo fisico/sportivo. Mi rimane solo il dubbio a questo punto che questo intoppo possa andare a rovinare la preparazione per la Milano Marathon. Ma questo lo potremo valutare col Prof. Massini solo alla ripresa. Brutta cosa, visto che la vera preparazione sarebbe dovuta iniziare proprio la prossima settimana. Ma forse non è ancora tutto perso. Questo è un po' il bello e il brutto della corsa. Settimane, mesi di preparazione, di progettazione che si infrangono in un attimo. O si esaltano in un evento inaspettato. Basta solo esserne consapevoli.

E se di #roadtomilanomarathon a questo punto non so cosa sarà, nuovi progetti nascono invece da un giorno all'altro. Nei prossimi giorni, appena ne sarò più consapevole, qualche news sul prossimo evento Nike+Runner's World che mi aspetta. Non solo corsa, ma sempre di corsa.