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#iosonounrunner: intervista esclusiva a Massimo Ambrosini

Mi viene incontro correndo Massimo Ambrosini, ex calciatore del Milan, dopo aver chiuso la portiera della sua Smart. Giornata fredda a Milano, la prima forse. Giubbino col cappuccio, pantaloncini da corsa sopra a quelli lunghi più pesanti e guanti. Scarpe da running. Facile riconoscere in lui due mondi che si intrecciano, quello del calcio e quello della corsa.

Un San Siro in trambusto per i lavori in vista della Finale di Champions League ci guarda. Ci mettiamo al sole per provare a scaldarci in attesa che ci accompagnino dentro a quella che per tanti anni è stata la sua casa. «La mia carriera è riassunta tutta qui dietro – mi racconta indicando il Meazza – perché sono arrivato al Milan a diciotto anni dal Cesena, dalla serie B. Ci sono rimasto praticamente vent’anni. Tranne una piccolissima parentesi di un anno nel Vicenza quando ne avevo venti e l’ultimo anno, dopo la scadenza del contratto, in cui sono passato alla Fiorentina». Attualmente lavora come opinionista TV di calcio a Sky. Ma negli ultimi mesi è anche stato impegnato con il corso del settore tecnico della FIGC per diventare allenatore di calcio. «Si, l’ho fatto questa estate. Ci sono tre livelli di preparazione per diventare allenatore. Per ora ho seguito il primo, quello base, che ti permette di allenare il settore giovanile. È un progetto impostato verso il futuro attualmente. Una cartuccia che mi tengo pronta per poterla sparare al momento giusto»...

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