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I Dieci Comandamenti

Da qualche giorno su facebook gira tra i runners una simpatica immagine intitolata I Dieci Comandamenti del Runner. Un decalogo interessante, nel bene e nel male. Forse potrebbero essere aggiunti altri consigli, ce ne sono sempre tanti da dare, soprattutto da parte di chi ha più esperienza. Io stesso ho pubblicato sin dagli albori di questo sito nella sua prima versione i cinque punti fondamentali che non si dovrebbero mai dimenticare quando si comincia a correre. Ma leggere questi comandamenti mi ha fatto pensare che ogni tanto un ripasso veloce andrebbe fatto, per non dimenticare il perchè e per cosa lo stiamo facendo. Ogni tanto ci si dovrebbe fermare un secondo, come nel recupero tra una ripetuta e l'altra, quello stop che non serve a prendere fiato, ma solo a diventare più forti. Li elenco qui di seguito, commentandoli per come la penso io. Se avete voglia fatelo anche voi.

1. Non confrontare mai te stesso con un altro runner. Un chilometro è sempre un chilometro.
Vero. Soprattutto in allenamento. E' importante quando si corre in settimana pensare alla seduta che si sta facendo, al proprio lavoro, ai propri obiettivi. Noi potremmo essere all'inizio della nostra preparazione e chi ci supera alla settimana della vigilia della maratona. Non possiamo sapere chi abbiamo davanti che tipo di allenamento sta facendo, da quanto tempo è fuori casa, quanti chilometri ancora gli mancano, lo stato psico-fisico. Ognuno fa il suo allenamento. La gara, la domenica, poi è un'altra cosa.

2. Non trascurare mai il sonno.
Purtroppo, e devo dire purtroppo, quanto è vero. Dormire e riposare in generale è fondamentale per rigenerare sia il corpo che la mente. Dico purtroppo, perchè non sono sempre ligio a questo principio. E anche se in più di un'occasione ho comunque avuto ottimi risultati dormendo poche ore prima di una gara, la fatica prima o poi viene fuori. Quanto si dorme bene dopo un allenamento sfiancante?

3. Ricorda "il giorno di riposo" e tienilo sacrosanto.
Non l'avessi detto prima. Riposare è importante quanto allenarsi. Il corpo, le gambe, i muscoli, la testa hanno bisogno di rigenerarsi. Non si può correre e basta. E se non ci ricordiamo noi di schiacciare pause lo farà il corpo stesso, ma per più tempo. Sbagliando si impara.

4. Onora i tuoi muscoli, i tuoi acciacchi e i tuoi dolori e non forzarli fino all'infortunio. Il runner non è una persona invincibile.
Non c'è due senza tre e il quattro vien da sé. Anche se sei uno strongman l'infortunio è dietro l'angolo. Il corpo dà continuamente segnali di come sta, sia nel bene che nel male. Bisogna solo imparare a leggerli. Meglio fermarsi qualche giorno che dover poi aspettare settimane o mesi per recuperare. E' facile dirlo, il difficile è fare la scelta giusta quando è il momento.

5. Non aver fretta di migliorarti: presto e bene stanno male insieme.
Fondamentale. Soprattutto nel running non si può avere tutto subito. Non ci sono scorciatoie, non ci sono allenamenti più veloci di altri, non c'è modo di diventare più veloci o più forti se non con il giusto metodo ed i giusti tempi. Per questo programmarsi è importante. Perchè per vedere i risultati non può passare qualche giorno, ma settimane se non mesi. Un punto importante, forse il più importante di tutti, soprattutto per i novelli che si possono scoraggiare vedendosi sempre un passo indietro. Un passo dopo l'altro anche la maratona finisce.

6. Non commettere il peccato di indossare una maglietta di cotone, specialmente in gara.
Ecco, questo proprio non l'ho capito. Vero che l'abbigliamento, soprattutto oggi con i nuovi tessuti tecnici, è importante, ma credo che ci siano cose molto più fondamentali. Di sicuro è meglio preferire un abbigliamento tecnico che favorisce la traspirazione ed aiuta il corpo nello sforzo fisico. Il che non vuol dire dover spendere centinaia di euro per comprarsi una nuova divisa, ma saper scegliere il giusto abbigliamento in base alle proprie necessità. Una maglia tecnica non aiuta ad andare più forte (direttamente), ma potrebbe salvarci da un raffreddore.

7. Presta attenzione alle tue scarpe. Prendi la misura giusta e controlla spesso lo stato di usura.
Altro discorso rispetto alla divisa. Io l'unica cosa che consiglio sempre e per prima quando una persona mi dice che vorrebbe iniziare a correre è "comprati un buon paio di scarpe da running, altrimenti potresti farti male". Chi non l'ha fatto subito poi ha pagato a caro prezzo. La scarpa è l'elemento fondamentle che ci preserva dall'usura inevitabile che il corpo ha durante la corsa. Piedi, caviglie, muscoli, ginocchia, schiena. Tutto dipende dalle scarpe. Anche la velocità. Perchè ogni persona, ogni atleta ha la scarpa giusta adatta a sè, per il ritmo, il peso, la tipologia di gara. Non per nulla ho dedicato una sezione completa di Corro Ergo Sum proprio alle scarpe. Tra l'altro scegliere la nuova scarpa è sempre un'emozione. La nostra nuova compagna di viaggio nei mesi a seguire. E non dimentichiamoci di farlo in un negozio specializzato.

8. Non ripetere sempre lo stesso percorso. Varia spesso la distanza, l'elevazione ed il passo.
Su questo sono un po' discordante, ma è solo il mio parere personale. Per come mi alleno io, rifare lo stesso percorso non è affatto un difetto, anzi. Per me essere sempre sullo stesso tratto di ciclabile è fondamentale, perchè so dove sono, quanto mi manca, cosa mi aspetta, cosa sto facendo. E' un vantaggio conoscere dove sto correndo. Lo stesso motivo per il quale mi studio i percorsi di gara prima di una corsa competitiva o per il quale anni fa ho cominciato a descrivere ed a segnarmi le tapasciate a cui partecipavo. Discorso differente per la seconda parte del comandamento: varia spesso la distanza, l'elevazione ed il passo. Variare la tipologia dell'allenamento è fondamentale. Il cambio di passo, di ritmo o la corsa in salita servono ad abituare i muscoli a lavorare in maniera diversa e completa. Ogni tipologia di allenamento aiuta a sviluppare gambe e fiato in maniera differente. Chiunque abbia seguito una tabella per preparare una qualsiasi distanza lo sa: ripetute, lunghi, medi, fartlek sono il pane quotidiano di qualsiasi runner che voglia migliorarsi. E poi aiutano a svagare la mente di chi tende ad alienarsi facendo sempre la stessa cosa. Ma non è il mio caso.

9. Ricordati che correre in compagnia è tutta un'altra cosa.
Allergherei forse la portata della frase: ricordati che correre deve essere un piacere non solo una sfida. Quindi ogni tanto staccare la spina e correre con gli amici, partecipare ad una tapasciata invece che ad una gara, aiutare qualcuno a migliorarsi invece che farlo solo per sè stessi può essere il modo per trovare ancora più motivazione lungo la propria strada. In fondo corriamo perchè ci piace.

10. Non desiderare la medaglia d'altri: conquistati la tua.
Sono pochi quelli che possono permettersi di competere per i primi posti. Si, ci può essere la sfida con l'amico. Ma la maggior parte di noi corre per il proprio personale, per battere sè stesso una volta in più. Ogni volta un secondo in meno. Nella corsa ho riscoperto il vero significato della parola sport, perchè anche quando qualcuno ti batte, onestamente, devi essere sempre contento di aver dato il cento per cento e complimentarti con lui. Essere invidiosi perchè qualcuno ha fatto meglio non è da runners. Nemmeno commento chi gioca sporco pur di salire sul podio o per avere un nuovo personal best. Alla propria coscienza non si può mentire.