Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social-media e analizzare il traffico generato. Continuando a navigare in questo sito web acconsenti all'uso dei cookies.

Anteprima Garmin Forerunner 630

Ho sempre pensato che per correre fosse sufficiente una strada, asfaltata o meno, un paio di scarpe e la voglia di partire. Come in un viaggio. Motivo per il quale anche in un gps non ho mai ricercato più del necessario. Il calcolo della distanza, la velocità per gli allenamenti di ripetute, il tempo di corsa. Il cardio è sempre stata un'opzione accessoria, piacevole ma non necessaria, soprattutto per quella scomoda fascia da indossare. Ma quando ho messo al polso il Garmin Forerunner 630 mi si è aperto un nuovo mondo.

In realtà il primo approccio è stato tutt'altro che amichevole. Abituato al mio sempre-verde Forerunner 10 ed ai più quotati cugini Forereunner 220 e 225 passare ad una nuova configurazione mi è costato qualche giorno di adattamento. Soprattutto per lo schermo e i comandi in touch-screen che non mi sono mai stati simpatici. Ma pur senza dover ricorrere al manuale ed alla guida d'uso prendere famigliarità con le varie funzioni non è stato difficile. L'impatto estetico è stato invece subito positivo. Schermo più grande, colorato, con una buona visualità anche per chi ha qualche problema in più di vista. E poi quel colore blu-notte fantastico che lo rende elegante anche sotto la camicia. L'ho provato solo per due settimane, ma non mi si è praticamente mai staccato dal polso nemmeno durante la giornata.

La linea può piacere o meno. E' figlia dei modelli precedenti che probabilmente hanno riscosso parere positivo. Comodo l'allacciamento, piacevole il tatto dei materiali. Il contrasto con le finiture bianche della parte posteriore del cinturino indovinata. Segno di una cura anche nei particolari estetici che non vengono lasciati al caso. Dimensionalmente non ci si allontana molto dai modelli precedenti. Solo leggermente meno spesso (1,17 cm rispetto ai 1,25 cm dei Forerunner 620/220) ma con la cassa dello stesso diametro. Migliorata invece la dimensione dello schermo passato da 2,5 cm a 3,1 cm di diametro e con una più alta risoluzione. Sembra poco leggendo i numeri, ma nell'utilizzo la differenza è ben evidente. Peso pressoché identico.

La rivoluzione sta nell'utilizzo. Preciso subito una cosa. Ho parlato di touch-screen, ma le funzioni di corsa fondamentali, ossia l'inizio e la fine attività, la pausa e i lap, vengono tutti comandati tramite i canonici pulsanti posti a lato della ghiera. Veloci da individuare anche senza dover guardare lo schermo e riconoscibili nell'utilizzo anche grazie ai bip di comando. E sempre nella stessa posizione rispetto ai precedenti modelli. La navigazione nel menu interno avviene invece completamente tramite touch-screen, con la sola eccezione del comando back, ancora a pulsante. Non nego che inizialmente ho avuto qualche difficoltà ad utilizzarlo (l'orologio non il pulsante). Più che altro nell'abituarmi alla sensibilità ed al movimento del dito sullo schermo, leggermente differente rispetto al touch-screen canonico di smartphone e tablet. Ma gap che si è annullato davvero in pochissomo tempo. Solo questione di abitudine. La navigazione nei vari menu è intuitiva e semplice, senza nemmeno la necessità di ricorrere ad ausili esterni per la maggior parte delle funzioni, soprattutto per chi già arriva da un prodotto della medesima famiglia. Le attività sportive previste e preimpostate nel Forerunner 630 sono varie (corsa, bici, gara, indoor...) e si possono personalizzare facilmente. Io ho creato la mia personale sessione di Allenamento che ho utilizzato in tutte le uscite.


Dinamiche di Garmin Forerunner 630 su Garmin Connect

Non ho mai nascosto di non essere un amante della fascia cardiaca. Fastidio, costrizione, arrossamenti i principali motivi che non mi portano a utilizzarla abitualmente. Ma non avrebbe avuto senso provare il Forerunner 630 senza. E anche su questo devo fare una precisione. La fascia HRM-Run™ è di nuova generazione e di nuova concezione. Chiaramente. Perchè tutte le nuove dinamiche vengono rilevate proprio dai sensori che le sono collegati. La fascia elastica è uguale alla precedente che già mi aveva lasciato una sensazione positiva per la comodità. Nella parte posteriore a contatto con la pelle è stato inserito un materiale aggrappante che non lascia scivolare la fascia lungo il torace nemmeno quando il movimento si fa più incisivo o la pelle si bagna o si perde qualche centimetro per il dimagrimento dovuto alla prolungata attività fisica. Il modulo centrale è invece completamente nuovo. Stondato sui bordi per non creare sfregamenti nella zona dello sterno e non più rimovibile. Ma totalmente lavabile insieme a tutta la fascia. Una comodità in più, soprattutto per i più distratti. Ma veniamo alla parte più interessante. La corsa.

L'utilizzo è semplice. Una volta impostata la propria attività è sufficiente aspettare il collegamento con la fascia e la ricezione del segnale gps per iniziare. Ricezione che non è mai stata così veloce. In alcuni casi, mi è successo che il segnale venisse riconosciuto anche in ambiente indoor. In ogni caso immediato e senza dover mai aspettare fastidiosamente al freddo prima di poter iniziare l'allenamento. Le schermate durante la corsa sono personalizzabili completamente, a partire dai dati da visualizzare fino alla loro quantità. Io ho lasciato l'impostazione a tre valori (numerici) con distanza, tempo e cardio nella prima schermata ed a seguire le restanti informazioni. Il passaggio da una schermata a quelle successive purtroppo viene fatto con il touch-screen e correndo non è sempre così semplice. Ma personalmente non ho mai avuto la necessità di voler visualizzare nient'altro rispetto ai miei dati principali. L'allenamento scorre quindi normale, il bello viene successivamente. Piccola chicca (già presente sul Forerunner 620) la funzione di Avviso Recupero, che stima in base all'allenamento fatto, alla fatica ed ai dati rilevati, quante ore siano necessarie di riposo prima di iniziare una nuova corsa. Basata sugli stessi dati anche la Previsione di gara in cui vengono stimati i possibili tempi di corsa sulle principali distanze di gara (un chilometro, un miglio, cinque-dieci-ventuno-quarantadue chilometri).


Dinamiche di Garmin Forerunner 630 su Garmin Connect

Ho anche provato a preimpostare i ritmi di allenamento per le prove ripetute da Garmin Connect con l'appllicazione Allenamento. Riscaldamento, serie di ripetute formate da un chilometro di lavoro (impostando la distanza) e due minuti di recupero (impostando il tempo) e defaticamento finale. Senza utilizzare alcun riferimento sul percorso è stato il Forerunner 630 a guidarmi attraverso le varie fasi, anticipando di volta in volta il cambio di ritmo da cinque secondi di countdown, mantenendo e visualizzando il conteggio delle varie serie. L'unico difetto che ho riscontrato è stata la sovrapposizione della schermata di inizio serie che non ha lasciato mostrare il ritmo del lap appena terminato. Piccole imperfezioni migliorabili.

L'analisi dell'allenamento è stata poi la parte più interessante. Premetto che io non sono un amante di questa fase. Solitamente do un occhio al percorso fatto, verifico la sequenza dei vari step e analizzo eventualmente la frequenza cardiaca per verificare che le sensazioni corrispondano all'affaticamento. Ma fin dal primo allenamento mi sono appassionato per quanto ho potuto analizzare. E' come avere un allenatore virtuale che ti segue e ti dice se stai facendo bene o male, come correggere la postura, se rallentare o provare ad aumentare il passo. E provarlo proprio nella mia fase di riavvicinamento alla corsa del dopo-infortunio è stato perfetto. La lunghezza del passo, l'oscillazione verticale, il bilanciamento tra piede destro e piede sinistro durante la corsa, il tempo di contatto col suolo. E di conseguenza tutti i rapporti delle dinamiche che ne derivano. Il rapporto verticale (quante volte il Prof. Massini mi ha detto "non saltellare!") per verificare quanta energia sprechiamo con un errata postura e tutte le misure fisiologiche, come il calcolo della soglia anaerobica, il VO2 max, l'indicatore di prestazione (una valutazione in tempo reale della variazione del VO2 max di base), lo stress score (un test per migliorare la sensibilità nella percezione del proprio fisico). Tutti dati che servono a conoscersi meglio o a verificare le proprie sensazioni.


Dinamiche di Garmin Forerunner 630 su Garmin Connect

Garmin Connect (sia in versione desktop aggiornata che in versione smartphone) è un ottimo strumento per il post-allenamento e i risultati sono facilmente leggibili nelle varie schermate proposte. Ad esempio con mia somma sorpresa ho scoperto che, diversamente di quanto fossi convinto, quando aumento il ritmo la mia efficienza nella corsa aumenta. Sono molto meno sbilanciato (49% a sinistra e 51% a destra) rispetto alla corsa lenta e anche il rapporto verticale aumenta. I dati scaricati corrispondono poi in maniera perfetta al lavoro fatto. All'aumento di velocità coincide inveitabilmente un aumento della falcata e un tempo minore di stacco dal suolo, la cadenza aumenta e il rapporto verticale migliora. Sarebbe bello verificare in gara cosa succede posturalmente quando la fatica ha il sopravvento nel finale di maratona, analizzare come l'impostazione di corsa si scomponga con l'aumentare dell'affanno. L'unica mia paura sarebbe l'utilizzo della fascia per una corsa molto più delicat e decisiva rispetto ad un allenamento.

Una delle più grando sorprese è stata poi la durata della batteria. Uscendo quattro volte settimanalmente per allenarmi ed utilizzando poi Forerunner 630 sempre durante la giornata non ho mai dovuto ricaricarlo più di una volta a settimana. Ho anche rischiato di rimanere a piedi nell'ultimo test lungo fatto, dato che prima di iniziare l'allenamento l'avviso mi aveva dato batteria scarica'. In realtà poi sono riuscito a correre per un'ora e mezza abbondante diciannove chilometri collegato alla fascia cardiaca e senza perdere nessun dato sulle dinamiche di corsa. Direi un buon test. Altra caratteristica che ho imparato ad amare con gli ultimi modelli dei Forerunner (e che purtroppo il mio Forerunner 10 non ha) è il bluetooth e la relativa connettività istantanea allo smartphone. Comodo soprattutto quando si corre in trasferta e non si ha la possibilità di scaricare direttamente a pc, con il cavo, l'allenamento. Forerunner 630 aggiunge però anche la modalità wi-fi, che una volta impostato, scarica automaticamente i dati sul web senza nemmeno la necessità di passare attraverso tablet, smartphone o pc. Inutile poi parlare di tutti gli applicativi collegati che lo rendono anche uno smartwatch (ricezione mail chiamate, gestione mp3, e-mail...), i widget scaricabili e personalizzabili (Connect IQ) o gli applicativi fitness tracker che monitorano l'attività fisica giornaliera.

Il Garmin Forerunner 630 è sicuramente uno strumento pensato e progettato per un runner esigenze e avanzato. Uno strumento altamente performante. Anche la fascia di prezzo (399€ senza cardio, 449€ con cardio, 100€ la nuova singola fascia cardio) lo rende appetibile solo ad una parte di runners. E' soprattutto più utile in specifiche condizioni, come il recupero da un infortunio o il monitoraggio dei miglioramenti nella preparazione di una gara o l'analisi post-prestazione. Per poter utilizzare al meglio determinati strumenti è meglio prima conoscersi per poi sfruttare la tecnologia e migliorarsi. Ma una volta provato è davvero difficile pensare di poterne fare a meno.