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Venti sul Naviglio

Ho dovuto anticipare l'uscita del week-end di qualche giorno. La 100 Km del Passatore alle porte mi darà due giorni di riposo e rifiato dalla corsa, anche se le gambe (e schiena e spalle) si dovranno comunque sobbarcare il fantastico viaggio che farò al fianco di Paolo. E' emozionante per me che sarò al seguito, non immagino cosa possa essere questa vigilia per lui e per tutti gli altri duemilacinquecentoquattro che saranno sulla linea di partenza. Forse un giorno... Intanto il tifo e la mia spinta spirituale sarà anche e soprattutto per Re Giorgio Calcaterra che proverà a conquistare il suo decimo titolo consecutivo sulla strada che unisce Firenze e Faenza. Qualche mese fa mi raccontava che "tutto è iniziato per caso. Una prova". Se tutto è andato come andato, allora forse è ancora il caso che anche questa volta sia una prova. Ci vediamo all'arrivo.

Per me invece ieri sera, con la scorta di Chiara in bicicletta (che invece andrà a passare il ponte alla Cortina-Dobbiaco a riformare il duo delle Corro Ergo Sum Sisters), 20 Km tranquilli sul Naviglio. Forse un po' più veloci del dovuto, ma goduti. Era da tanto che non uscivo la sera, nel dopo-lavoro, e pensavo di trovare un clima più ostile. Invece, forse anche abituato al caldo di mezzogiorno, il sole al tramonto ci ha regalato aria fresca e temperatura inebriante. Il Naviglio ha fatto il resto, traspordandoci lungo il suo corso, col letto colmo d'acqua liscia e veloce, verde, fresca, con l'invito a tuffarci. Ed era anche parecchio che non risalivo la ciclabile fin dopo Groppello quando l'asfalto si trasforma in ghiaia. Soprattutto i primi dieci chilometri sono volati in un attimo, corsi tra una chiacchiera e un saluto con i tanti runner serali che abbiamo incrociato.

Tornando verso casa invece qualche piccolo problema l'ho avuto. Non tanto alle gambe, quanto alla schiena, zona lombare. Probabilmente le corse degli utlimi mesi l'hanno sovraccaricata, ma non mi era ancora successo che durante gli allenamenti mi desse fastidio. Devo però provare a tener duro fino alla risalita del Resegone, cercando di arginare il problema in qualche maniera. Poi ci sarà tempo per rifiatare e riposare. Intanto questi due giorni di pausa podistica attiva potrebbero portare i primi risultati. Speriamo. Nonostante tutto il ritorno è stato ancora più veloce dell'andata. Più di una volta mi sono accorto di stare spingendo troppo e infatti l'1h 27' 59" ne è stato il risultato finale. Sul Corro Ergo sum ci rivediamo domenica. Avrò una lunghissima storia da raccontare.