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Semplicemente 5Krono

5krono prima edizione

Vedere il sudore inondare i sorrisi sofferenti ma soddisfatti di chi ha tagliato il traguardo dopo i 5 Km della prima edizione della 5Krono è stato ciò che più di ogni altra cosa è stato in grado di ricambiare l’impegno che ci abbiamo messo per organizzarla. Uno stimolo per rimettere subito in moto il motore e pensare più in grande. Ma con la semplicità e la genuinità che contraddistingue ogni nostra iniziativa.

Non ho contato quanti siano stati i grazie ricevuti prima e dopo le partenze e gli arrivi della prima 5Krono corsa ieri mattina attorno all’Idroscalo di Milano, organizzata in collaborazione da Corro Ergo Sum e almostthere. Forse meglio definirla un’edizione zero, di prova, per capire dinamiche e fattibilità di qualcosa di più grande. Un 5000 a tuono (o quasi) come dichiarato dal claim, che ha riscosso l’approvazioni di tutti quelli che hanno voluto partecipare. Mi piace ribadire il concetto: una prova cronometrata gratuita aperta tutti con partenza distanziata. Una crono, appunto. Nata per rispettare le normative vigenti in ambito Coronavirus, ma che racchiude il senso e il core di questa corsa. 

Nulla più che un arrivo e una partenza e tanta voglia di mettersi alla prova. Contro se stessi in primis. E poi di confrontarsi con tutti gli altri. Sono un amante delle gare a cronometro (devo ammetterlo). Perché mettono in gioco dinamiche del tutto differenti rispetto alle gare canoniche. Si corre in solitaria (e più le partenze sono distanziate più questa sensazione è esaltata). Non si hanno riferimenti. Non si conosce il valore della propria prestazione (relativamente agli altri) fin dopo l’arrivo e una volta che tutti abbiano terminato la propria prova. Una formula in grado di regalare sensazioni, emozioni e consapevolezza del tutto nuove. E tutti quelli che si sono presentati al via e hanno poi tagliato il traguardo questo l’hanno vissuto in prima persona e capito. 

Ma la cosa che tra tutte forse mi sta ancora più a cuore è la distanza. Cinque chilometri. Una distanza bistratta e sottovalutata da molti (la maggior parte dei runner amatori dubito abbia nemmeno mai provato a correre una gara). Una distanza invece in grado di regalare soddisfazioni inaspettate. Non a caso da inizio anno, sulle pagine di Runner’s World, ogni mese all’interno della rubrica 5K, parlo proprio di questo. Una distanza alla portata di tutti, sia per chi inizia a correre, sia per chi è già un runner-laureato, ma capace di far assaporare l’essenza della corsa in pochi minuti. Il punto di partenza e di verifica per guardare più avanti.

E il terzo elemento che voglio sottolineare è come l’abbiamo organizzata. In modo semplice. Senza tanti fronzoli. Spartana. Come una volta. O come quelle dei campioni veri. Un percorso, una partenza e un arrivo. Nessuno sponsor, nessun contorno, nessun regalo. Solo la voglia di correre e dare il meglio di sé stessi (frutto, ripeto, dell’emergenza ma che ha dimostrato di essere una formula che può funzionare, basta educare...). Oggi (e questo accade soprattutto in Italia) il gusto della corsa viene perso in troppi elementi di contorno che non servono e che rendono tutto più complicato, superfluo. E soprattutto costoso. Tutto può essere semplificato. O almeno ci si può provare. 
Non ho sentito nessuno dei presenti lamentarsi per la mancanza di uno spogliatoio, di una doccia, di un ristoro, di una maglia, di un chip, di una medaglia, nemmeno del pettorale. E tutti si sono comportati come spiegato e richiesto (a parte quelli che non si sono presentati senza nemmeno avvisare). Dimostrazione che, se si vuole, si può fare (cit.).

Nonostante tutto vogliamo premiare chi si è distinto in modo particolare (qui la classifica con tutti i tempi in ordine di partenza). Il più veloce (anche se non era una gara), il più lento, il più simpatico, il più pasticcione... Giannantonio Di Domenico (primo in 16’13”!), Angelo Barone, Ivan Doniselli, Chiara Moras, Birgitta Merani, Daniela Dametti, Andrea Rizzi, Leda Rezende, Giosuè Manguso. Perché alla fine ci siamo divertiti, vi siete divertiti (e impegnati) e qualche regalo lo vogliamo fare. Con la speranza di rivederci presto, in molti di più, per passare una mattinata (o una serata!) in compagnia con la scusa di una corsa a tuono, ridendo e sudando dopo aver dato tutto per arrivare al traguardo. 

→ La pagina ufficiale 5Krono su Facebook
→ L’articolo sulla 5Krono su almostthere
→ L’articolo sulla 5Krono su Podisti.net