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La magia della Wings for Life World Run

Non mi sarei mai immaginato di (veder) correre una Wings for Life World (App) Run sotto (e sopra) la neve. Mai. Ma quando si tratta della Wings for Life World Run non si può mai sapere cosa aspettarsi. Una corsa unica, inimitabile, impossibile, incredibile. E che ogni volta regala sempre nuove emozioni. 

Se devono esserci due vincitori di quest’ultima (sesta) edizione della Wings for Life World Run non possono essere altro che David Mzee e la App Run di Ultental, in Val d’Ultimo. Il primo non ha corso più chilometri di tutti, non è stato il più veloce, non ha sfidato la Catcher Car. Ma ha vinto più di chiunque altro. Ha rispecchiato l’essenza stessa della Wings for Life World Run, alzandosi dalla sua sedia a rotelle sotto l’arco di partenza della gara di Zugg e camminando per 390 metri prima di essere raggiunto dall’auto guidata da David Coulthard mezz’ora più tardi (guardalo nella parte iniziale della diretta video mondiale). E rendendo reale quello che per sei lunghi anni è stato solo un impegno, una promessa: correre per chi non può e aiutare la ricerca sulle lesioni al midollo spinale per ridare una speranza ai tanti David Mzee che non vogliono arrendersi al loro destino.

Meno nobile, ma non meno epica, invece la App Run ufficiale italiana quest’anno corsa in Val d’Ultimo, casa di Domink Paris, campione di slalom gigante e atleta Red Bull. Per l’ennesima volta una nuova, fantastica esperienza. Dopo averla corsa il primo anno ed esserne stato il Direttore Sportivo per altri due a Milano e lo scorso anno alla App Run di Albarella, è stata la neve, caduta nella notte, a caratterizzare l’ultima edizione (guarda il video del pre-gara). Un manto bianco e un vento gelido che hanno reso veramente dura la corsa ai (pochi) temerari che hanno avuto il coraggio di non arrendersi alla prima difficoltà.  

Non nego che correre la Wings for Life World Run rincorsi da una Catcher Car virtuale non sia la stessa cosa di esserne inseguiti realmente. Mi è mancata. E tanto. È stato strano non vivere la tensione e l’ansia pre-gara, la fatica delle settimane precedenti all’evento, l’emozione di sognare ancora una vittoria mondiale. Raccontarla a chi non l’ha mai vissuta ha riportato la voglia di esserci ancora, di riprovarci, di credere che un giorno sarà davvero ancora possibile scappare lungo le strade di Milano (o di un’altra città italiana). Anche se so che sarà davvero dura riaverla se davvero non verrà richiesta a gran voce e con numeri (veri) che possano davvero giustificare un impegno così grande. 

Ma la cosa bella, che già lo scorso anno era accaduta anche sull’Isola di Albarella, è che chiunque venga toccato dalla Wings for Life World Run poi faccia fatica a farne a meno. Non importa che sia la world run o la app run. La Wings for Life World Run è impossibile da dimenticare. Non ho sentito nessuno lamentarsi del gran freddo (e vi posso garantire che ce n’è stato parecchio). Come non ho sentito nessuno criticare le piccole mancanze che comunque ci possono essere state. Non ho sentito nessuno chiedersi ma chi me l’ha fatto fare. Ho solo visto tanti sorrisi, voglia di divertirsi, di fare festa, di stare insieme, di rendere possibile l'impossibile, di sentirsi parte di qualcosa di più grande. Questa è la magia della Wings for Life World Run.

I numeri poi hanno parlato chiaro: più di 120.000 partecipanti in tutto il mondo, 323 località tra app e world run, 72 Paesi coinvolti, 186 diverse nazionalità, 1.103.276 chilometri totali corsi, 3,5 milioni di euro raccolti solo in quest’ultima edizione. Numeri a cui vanno aggiunti i 390 metri percorsi da David Mzee, quelli più importanti. Quelli che hanno dato senso a sei anni di corse in tutto il mondo.  


Per rivivere le emozioni delle sei ore e mezza di diretta della Wings for Life World Run, collegati al riquadro in homepage su Corroergosum.it.

[Spoiler] Per la cronaca, la gara globale è stata vinta dal russo Ivan Motorin e dalla connazionale Nina Zarina che hanno percorso rispettivamente 64,37 km (a Izmir, Turchia) e 53,72 km (a Zug, Svizzera) prima di essere raggiunti dalla Catcher Car. In realtà la loro performance non può essere paragonata a quella delle passate edizioni in quanto la Catcher Car quest’anno ha variato i cambi di velocità, incrementando maggiormente la sua corsa di mezz’ora in mezz’ora dopo il via (14-15-16-17-18-22-26-30-34 km/h).

Di seguito, invece, potete ri-leggere quello che è stata (per me) in tutti questi anni la Wings for Life World Run: