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Skullcandy Push Ultra e Aftershokz OpenMove, musica per le orecchie

Skullcandy Push Ultra e Aftershokz OpenMove

Correre con la musica. Niente di più semplice. Più difficile riuscire a trovare gli strumenti perfetti per le proprie necessità. Se tra i dispositivi è abbastanza immediato preferire sportwatch o smartphone, la scelta di cuffie o auricolari non è detto sia così intuitiva. Di seguito qualche piccolo suggerimento...

Sono diverse le richieste che mi sono arrivate negli ultimi mesi di consigli sulle auricolari per correre. Negli anni non ho mai amato correre ascoltando musica, anche se la musica ha sempre avuto un parte importante e integrante della mia vita. A dire il vero quando ho iniziato a correre, una dei primi acquisti che ho fatto è stato proprio un lettore mp3 e una custodia da braccio per poterlo utilizzare nelle mie uscite quotidiane.
Era l’epoca dei primi iPod (credo fosse da poco uscito l’iPod Mini), ma avevo optato per un nuovo Sony con display in bianco e nero (non c’erano touch screen e non erano comparsi ancora nemmeno gli schermi a LED). All’epoca non erano nemmeno diffusi i GPS per la corsa. Avevo faticato a trovare un bracciale elastico per il braccio dove riporre il mio lettore mp3 e avevo anche dovuto modificarlo per riuscire a inserire il jack del cavo delle auricolari.

Mi ricordo bene tutti i piccoli problemi che, dopo pochi tentativi, mi avevano fatto scegliere di rinunciare alla musica: il cavo delle cuffie troppo lungo che si incollava a braccio e collo, il peso scomodo sul braccio sinistro, il continuo cadere delle auricolari fuori dal padiglione auricolare. Tanti piccoli tasselli negativi che non lasciavano apprezzare la mia ora rilassante (e comunque faticosa) di corsa e che, alla fine, mi avevano fatto rinunciare alla musica. Anche un po’ controvoglia. Questo il motivo per cui poi, col tempo, non ho più amato correre accompagnato dalla mia playlist preferita. Difficile cambiare un’abitudine acquisita.

Ci ho riprovato comunque col tempo, ma senza troppo successo. Sono sempre stato troppo concentrato sul godermi l’uscita, la prestazione, le sensazioni per riuscire anche a inserire una parentesi musicale. L’ho fatto, ma senza riuscire a goderne davvero. Devo essere sincero. Il fatto di essere costretto a correre con lo smartphone è stata sempre una scelta non felice, che mi ha spesso scoraggiato. Come la presenza di cavi saltellati più o meno ingombranti. Fino ad oggi.

Da quando (momentaneamente) ho accantonato la rincorsa al cronometro, ho riscoperto il piacere di correre ascoltando musica, abbandonando la continua attenzione a passo e cedendo alle sensazioni. Ritmi diversi che si rincorrono continuamente, alleggerendo il passo sull’asfalto. Ormai, tra tutti gli ultimi modelli di sportwatch, è facile poter scegliere tra prodotti che consentono di caricare mp3 e memorizzare playlist direttamente nella memoria dell’orologio. L’unica vera scelta, e la più difficile, resta quella delle auricolari da utilizzare. Auricolari che, in molti casi, non ci si ricorda nemmeno di indossare per quanto leggere ed ergonomiche sono state progettate. 

Premessa

Preciso che non ricevo nessun contributo e non ho alcun interesse di tipo economico sulle vendite del prodotto, che questo non vuole essere un manuale di utilizzo, né tantomeno un documento esplicativo delle funzioni dei prodotti inseriti, ma un articolo in cui raccontare (come sempre) la mia personale esperienza.

Skullcandy Push Ultra

Una vera sorpresa. Le auricolari Push Ultra di Skullcandy hanno un suono impeccabile grazie allo standard true wireless stereo (TWS) che cancella le interferenze dovute alla trasmissione bluetooth. Sono estremamente leggere, quasi da non accorgersi della loro presenza quando indossate. Grazie all’archetto modellabile, rimangono fisse e ben salde nell’orecchio anche saltando e agitando la testa.

Le ho provare in tutte le condizioni possibili: col sole e sudando molto, con la pioggia, di corsa e in bici, con cappello, casco e con gli occhiali. Non si smuovono di un millimetro e non ostacolano in alcuna maniera. Il suono è nitido, alto e corposo, ma allo stesso tempo non coprono totalmente i rumori esterni (disponibili tre diverse configurazioni del suono).

L’utilizzo è semplice e intuitivo, anche durante l’attività sportiva, basta un dito per controllare volume e gestione. Sono entrambe integrate di microfono e possono essere utilizzate separatamente. La connessione con tutti i dispositivi (sportwatch, smartphone, pc, auto) è praticamente istantanea.

La durata della batteria è decisamente alta, fino a 40 ore (6 ore, più 34 di ricarica nella custodia). La ricarica è rapidissima (bastano 10 minuti per arrivare a 4 ore di utilizzo). Il prezzo è medio 129,99€, anche se cercando in rete si possono trovare risparmiando qualche euro (guarda su Amazon).


Le auricolari Push Ultra di Skullcandy (1 e 2) e Aftershokz OpenMove (3 e 4).

Aftershokz OpenMove

Quando ho visto per la prima volta le auricolari Aftershokz le ho dovuto subito provare. Un prodotto estremamente innovativo, che ha fatto della particolare tipologia di trasmissione la sua caratteristica primaria. Tutte le cuffie Aftershokz, infatti, sfruttano la conduzione ossea invece della normale trasmissione attraverso padiglione auricolare e timpano. Le vibrazioni emesse dall’altoparlante bypassano il timpano arrivando direttamente all’orecchio interno. 

Impossibile capirne il funzionamento senza provarle. Intuitivo invece il guadagno in termini di sicurezza, dato che non coprendo il padiglione auricolare, le cuffie Aftershokz lasciano libero l’orecchio di sentire, distintamente e contemporaneamente all’uso della musica, anche tutti i rumori proveniente dal mondo esterno. 

Il modello che ho provato è stato OpenMove, prodotto entry level di Aftershokz. Leggere (solo 29 grammi) ed ergonomiche, anche grazie all’appoggio sovra-orecchio che le mantiene salde e ferme durante lo sport o i mov menti improvvisi. La qualità del suono è decisamente alta e il contatto diretto col mondo esterno non interferisce nell’ascolto (vengono comunque fornite con tappi per le orecchi per chi volesse avere un ulteriore isolamento, ad esempio per uso indoor). Le ho usate in ogni condizione e le sfrutto normalmente anche per l’attività lavorativa a pc, grazie ai due microfoni integrati per l’attenuazione del rumore ambientale ed il miglioramento della voce.  

La connessione è istantanea con qualsiasi device (sportwatch, smartphone, pc, auto), la durata della batteria decisamente alta (fino a 6 ore, tempo di ricarica 2 ore) e hanno una distanza di copertura fin’oltre i 10 metri. Il prezzo è medio-basso 89,99€. Le auricolari a conduzione ossea Aftershokz sono distribuite in Italia da Athena. Qui, invece, le trovate su Amazon.

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