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Ripetute 10x400 1' 20" rec. 2' 00"

A sorpresa seduta di ripetute in compagnia. Quando sono arrivato al campo ho trovato per caso Angelo già pronto in pista. Il caso ha voluto che anche lui avesse in programma delle serie da quattrocento alla mia stessa velocità. Così è stato semplice ed automatico decidere di farle insieme. Ed è stato un bene essere in due, non tanto per la fatica, quanto per la spensieratezza durante l'allenamento. Anche se poi in effetti, soprattutto sulle prima serie, sono andato un po' troppo veloce. Magari è solo merito delle Adidas Boston. Oggi le gambe c'erano. Bisogna vedere fin dove hanno intenzione di durare.

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Eppiister

Una settimana. Ed è ormai quasi un'abitudine passare la Pasqua in attesa della domenica successiva. Non proprio una sequenza perfetta, ma è pur vero che ormai quel che c'era da fare è stato fatto. Resta solo da non esagerare nei pranzi festivi e cercare di arrivare al meglio al giorno della gara. Magari cercando di evitare piccoli e grandi malanni, come invece successo esattamente due anni fa. Domani ultima seduta con un bel medio di sedici chilometri a ritmo veloce. Per ricordare alle gambe che non è ancora il momento di schiacciare il tasto pause. Poi sarà un lento arrivare al momento della partenza. Continue proiezioni mentali, continui controlli della temperatura, continui check corporei. Tanto poi tutto passerà dopo lo sparo.

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Staffetta alla Unesco Cities Marathon

Più di ogni altra cosa, quello che rimarrà nei miei ricordi di questa Unesco Cities Marathon sarà la facilità di corsa. Erano anni che non sentivo le gambe così cariche, esplosive, libere. Come se fossero loro a trasportarmi e non io a farle girare. La sensazione e la voglia di non smettere mai. La pazzia di volerci provare, anche se la ragione direbbe di non farlo. Ma anche la sicurezza di sapere quello che si sta facendo. La consapevolezza che è la giornata giusta per provarci. E il pensiero di avere un compagno pronto a darti il cambio, con la stessa voglia, la stessa grinta, la stessa determinazione. Una spinta a fare ancora meglio, perchè siamo una squadra. Il podio diventa il premio, quella ciliegina sulla torta che trasforma una bella gara in una giornata fantastica. Quel tassello che ti fa pensare che allora è ancora tutto possibile.

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Trotterellando con Mughini

Sono rimasto indeciso se scrivere qualcosa in risposta all'articolo accusatorio del sig(h) Mughini (leggilo qui). Su Facebook e Twitter ho espresso subito la mia opinione a riguardo usando i suoi stessi toni. E vocaboli. Ma ho anche pensato che fosse inutile scrivere qualcosa che comunque lui non avrebbe letto. Soprattutto a rispondergli ci hanno pensato i quasi centomila (tra cui moltissimi turisti stranieri) che hanno partecipato domenica mattina a maratona e stracittadina nella capitale. Andrebbero poi aggiunti qualche altro milione di runners sparsi per il resto del paese. E qualche altra decina di milioni sparsi per il globo. Forse, se ci avesse pensato, il sig(h) Mughini avrebbe anche fatto a meno di scrivere demenzialità.

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Milano Marathon, Aicra e Markiyan

Negli ultimi anni, per noi, Milano Marathon è sempre stato sinonimo anche del progetto Corro per Aicra, con Aicra e Markiyan. Aicra è un'associazione di genitori che cercano di diffondere la conoscenza della Craniostenosi per aiutare i bambini vittime di questa patologia. Markiyan è uno di loro e nelle scorse edizioni abbiamo raccolto fondi per aiutarlo a superare momenti delicati e difficili durante le operazioni che lo hanno aiutato a sopravvivere. Quest'anno Aicra non sarà con noi alla partenza della maratona, ma Markiyan, sembra che voglia esserci ancora una volta.

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Ripetute 5x2000 7' 40" rec. 3' 00"

In questi ultimi giorni credevo che avrei pagato a caro prezzo la bella corsa fatta domenica alla Unesco Cities Marathon. Per tre giorni il vasto laterale di entrambe le gambe mi ha dato problemi. Affaticamento pesante, come quest'anno non ne avevo ancora provato. Male nel scendere le scale e gambe pesantissime. Ma evidentemente gli ultimi tre giorni di scarico hanno dato i loro frutti. Gambe rigide in partenza ad ogni allenamento, fastidio costante durante tutte le sedute. E un po' di preoccupazione. Ho pensato di aver esagerato, di aver dato il massimo nel momento sbagliato. Ma ancora una volta il prof. Massini ha vuto ragione. Dopo i miei messaggi di preoccupazione per la situazione che non sembrava migliorare e il suo ottimistico vai tranquillo, oggi, come per miracolo, le gambe mi sono sembrate nuove.

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Ripetute 2x2000 7' 40" rec. 1x1000 4' 10"

Fino ad ora era andato tutto per il meglio tra alti e bassi dovuti ai residui strascichi di inizio anno. Ma a poco più di due settimane dalla Milano Marathon ho avuto la prima avvisaglia di stanchezza. Qualcosa che non è andato. Nulla di allarmante, ma oggi ho davvero fatto fatica, seppur in un allenamento tutto sommato leggero rispetto a molti altri fatti fino ad ora. Sono sicuro che il lunghissimo di domenica a Novellara ha influito sulla condizione attuale, ma quello che mi preoccupa sono i prossimi giorni. Da domenica, alla Unesco Cities Marathon, a Pasqua saranno gli ultimi otto giorni di lavoro un po' più intenso. Importanti per arrivare al meglio alla partenza della maratona. E non vorrei che la situazione fisica li condizionasse troppo.

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Lunghissimo a Novellara [Trofeo G.P.Avis]

Voglio essere sincero, tutto 'sto vento comincia un po' a stancarmi. Mi è sembrato di ritornare indietro nel tempo al primo lungo stagionale delle Terre Verdiane. Vento freddo (un po' meno di allora visti i 10°C di oggi), pioggia (a sprazzi, ma in alcuni tratti fastidiosa), campagna emiliana a perdita d'occhio, una sottile linea d'asfalto che ha slalomato per 30 Km. E se le ultime due sapevo che sarebbero state così, un po' più di fortuna l'avrei preferita nel meteo. Comincio seriamente a pensare che alla Milano Marathon potrebbe essere un massarco: o ancora una bella giornata di vento e pioggia o una splendida sorpresa con sole e trenta gradi ai quali non saremo minimamamente abituati. Di buono però c'è stato il lunghissimo programmato per questa domenica. Sei chilometri di riscaldamento corricchiando e trenta di gara. Sofferti (perchè comunque la distanza si sente) ma portati a casa in maniera più che soddisfacente. Non sono ancora ritornato ai fasti di tre anni fa, ma la fiducia comincia a salire insieme ai chilometri ed alla forma. 

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Pasqua bagnata, maratona assolata

Spero si ripetano le sequenze delle scorse settimane. Allenamento pesante, gara leggera. Anche prima della Unesco Cities Marathon non mi sentivo reattivo, ma poi i risultati sono ugualmente venuti. Durante le ultime ripetute che l'hanno anticipata mi sembrava un'impresa tiitanica da portare a termine, ma lo scarico settimanale ha fatto il miracolo (o meglio, il suo dovere). Così spero succeda con la prossima settimana. Oggi è stata l'ultima vera seduta d'allenamento. I prossimi sette giorni saranno solo un lento approcciarsi alla maratona con un piccolo richiamo di velocità in pista per mercoledì sera. E visto che le gambe oggi avevano voglia più di colomba che di correre, confido nel ripresentarsi degli eventi e in una nuova unesco.

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Pesce d'aprile

Avrei potuto iniziare scrivendo che dopo la bellissima corsa di domenica alla Staffetta della Unesco Cities Marathon il prezzo da pagare è stato uno stiramento al polpaccio. O che uscendo per l'allenamento di ieri sera, nell'attraversare la provicniale sulle strisce pedonali, un'auto mi ha buttato a terra rompendomi una gamba. O meglio ancora che una nutria affamata mi ha lacerato il muscolo del polpaccio mentre corricchiavo spensierato al tramonto lungo l'alzaia della Martesana. E' il primo di aprile. Ma per me è solo il mese della maratona. Gli ultimi dieci giorni di allenamento. L'arrivo di un percorso. L'ultimo sforzo prima di presentarsi alla linea di partenza. Quel conto alla rovescia che per un maratoneta diventa l'avvento.

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Adidas Ultra Boost

Non avevo mai utilizzato Adidas per correre prima di indossare le nuove Ultra Boost. Più che altro non ne avevo ancora avuto l'occasione. Ma da quando la tecnologia boost è diventata parte integrante del progetto running di Adidas ne ho sempre avuto la curiosità. Stimolata anche dai vari pareri (positivi) di amici-runner che da tempo hanno deciso di entrare a far parte del mondo boost. Tecnologia che ha fatto molto parlare di sè, sia in termini positivi che in termini negativi. Ma per poterne dare un vero parere (personale), l'unico modo è quello di averle ai piedi. Di corsa.

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#zero42

Mi ero dimenticato il dolce star bene regalato dalla preparazione alla maratona. Quella sensazione di benessere diffuso che non è regalata da nessun altro periodo di corsa. I leggeri dolorini muscolari del dopo-allenamento, l'appetito insaziabile, il peso che cala costantemente, il sonno profondo che ti cattura sul divano, il fisico che si asciuga mostrando le fasce muscolari addominali, forza ed energia che sembrano invadere ogni fibra, i polmoni che donano freschezza ad ogni respiro. Non sono solo i quarantadue chilometri a rendere unica la maratona, ma tutto il percorso che ci porta a raggiungere il traguardo. Gli allenamenti che passano, la forma che migliora, la velocità che sale, la resistenza che aumenta...

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