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Ripetute 10x1000 3' 35" rec. 3' 00"

Non nego che oggi ero un po' teso per la sessione di ripetute in tabella. 10x1000 non li avevo mai fatti prima d'ora. Vero che l'incremento settimanale di mille metri è un esercizio sempre fattibile, ma ero anche consapevole che sbagliando la parte iniziale avrei potuto sballare completamente l'allenamento. Ma fortunatamente mi è corso in aiuto il buon Franco, che correrà con me la staffetta della Unesco Cities Marathon tra dieci giorni. Elemento fondamentale, perchè correre in coppia anche gli allenamenti più duri è un'altra cosa rispetto ad essere in pista da soli (e qua devo dare piena ragione a Stefano). Non che ci si faccia compagnia chiacchierando, ma l'aiuto psicologico è notevole. Altrimenti il 3' 32" di media (il più alto fino ad ora, nda) sulle dieci ripetute non sarebbe stato possibile.

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Ripetute 9x1000 3' 35" rec. 3' 00"

Entrare nello spogliatoio e infilarsi il completo da corsa è un po' come per Superman entrare nella cabina telefonica. Che siamo impiegati, studenti, dirigenti, uomini o donne, una volta indossate le scarpe da running ci sentiamo un po' come se il mondo fosse nostro. Non c'è pioggia, vento, neve, freddo, caldo, malattia, infortunio o impegno che tenga. Apriamo la porta lanciandoci verso asfalto e sentieri per compiere la nostra missione. A petto alto, con sguardo fiero, sfilando davanti agli occhi di chi ci vede come fossimo supereroi. Salvo poi arrivare alla quarta ripetuta, stremati, e pensare "ma chi me l'ha fatto fare proprio oggi...", e stringere i denti fino alla fine per trascinarsi poi sotto la doccia calda (quella fredda è un po' troppo). Missione compiuta.

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Camminata degli Alpini tra Brembo e Adda

Il bello delle tapasciate è godersi la corsa. Quando poi il contorno diventano il corso dell'Adda, la valle del Brembo, la città operaia di Crespi, il Naviglio Martesana, il Santuario di Concesa l'impressione è più quella di essere in una gita di piacere. Sono il fiato che si accorcia sempre di più e la fatica dei piccoli ma impegnativi strappi in salita a riportarti alla realtà. Il continuo parlare in corsa a cui non si è più allenati, il susseguirsi di sorpassi zizzagando tra la gente partita troppo presto, sterrato-sentieri-asfalto che si susseguono. Come un rituale da ripercorrere, apprezzando tutte le piccole sfaccettature che la corsa domenicale può regalare. Anche se poi l'obiettivo rimane sempre lo stesso, lungo quarantadue chilometri.

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Re Giorgio Calcaterra

Ci sono momenti che ti possono cambiare la vita. Persone che riescono a farti capire cosa sia la vera passione. Incontri che rimarranno indelebili nella memoria per essere rivissuti guardando una foto, raccontando un aneddoto, ripensando a quel giorno. Non perchè sia successo qualcosa di eccezionale, ma proprio per la semplicità. Scoprire l'eccezionalità nella normalità. Quel qualcosa che fa diventare straordinario un gesto o una parola o un momento. E Re Giorgio Calcaterra è tutto questo. Re non a caso. Il vero Re è un condottiero, una persona che non ha bisogno di imporsi per dimostrare la sua normalità-superiore, il leader incontrastato che si seguirebbe fino alla morte. Il Re che vince le sue battaglie sul campo, senza bisogno di parlare o lanciare proclami. In silenzio, solo, come se tutto quello che fa fosse normale. Il Re è quello che ti fa sentire importante quando gli parli, guardando i suoi occhi azzurri, volendo essere come lui.

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Cardio

Giorni di recupero. E giorni anche di test. Visto che in questi giorni mi sono potuto mettere al polso il nuovo cardio-gps Polar M400, approfitterò dei prossimi allenamenti di lento e scarico per testarlo e confrontarlo con i dati registrati dal mio collaudato Garmin Forerunner 10. Così potrò dare anche ascolto ai consigli di Paolo che in più di un'occasione mi ha suggerito di seguire e analizzare il battito cardiaco durante la corsa. In realtà è cosa che ho fatto soprattutto quando ho cominciato a correre. Ma il mio feeling con la fascia-cardio non è mai stato dei migliori, troppo costrittiva e fastidiosa, soprattutto negli allenamenti e corse più impegnative. Magari è solo questione di abitudine.

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Copyright ©

Dietro ad un progetto, che sia di lavoro, per passione, per hobby ci sono sempre dedizione e sacrificio. Che poi uno lo faccia per guadagnarci o lo faccia solo come diletto poco importa. La sostanza non cambia. O forse c'è ancora qualcosa in più da metterci quando è la passione quella da seguire, perchè il tempo e gli spazi che si dedicano sono momenti rubati ad altro. Non mi sembra giusto nascondere dietro alla parola piacere l'impegno e la costanza che si riservano ad un progetto anche se vive solo di passione. Il tempo rimane tempo. La voglia è sempre voglia. Il progetto è sempre un progetto. Un lavoro. Non è una retribuzione o il grande nome che lo rendono più o meno meritevole. E' come con la corsa. Non conta essere il più veloce. Conta esserci e farlo. Primo o ultimo l'importante è tagliare il traguardo.

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Ripetute 12x400 1' 20" rec. 2' 00"

Correre con Giorgio Calcaterra ti fa venire voglia di non smettere mai. Per questo in questi ultimi giorni pur essendo stanco dopo le giornate in piedi e il freddo del vento gelido del nord, arrivando a casa la prima cosa che ho fatto è stata infilare nuovamente le scarpe per l'allenamento quotidiano. La stessa cosa che avrebbe (ed ha) fatto lui. Anche se i trenta chilometri di domenica alla Vercelli Run non sono stati facili da smalitre. Un piccolo aiuto per arrivare ancora al meglio al week-end che mi aspetta me l'ha forse data il destino, facendomi trovare il campo di allenamento per le ripetute occupato da giovani calciatori intenti in una partita di campionato. Per cui ripetute rimandate (avevo bisogno della pista) e altro lento rigeneratore anticipato di un giorno. Non era quello previsto dal prof. Massini, ma credo che sia stato meglio così per una volta.

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Carico e Scarico

Settimana di scarico. Giusto qualche giorno fa avevo scritto a Fulvio chiedendo come mai era stata prevista per questi giorni una settimana così leggera proprio ad inizio preparazione e senza nessuna gara in vista nel week-end. Dopotutto, lontani ancora più di un mese dalla maratona, appesantire le gambe non sarebbe stato un problema. Ma forse avrei fatto bene ad aspettare qualche giorno e la risposta me la serei potuto dare da solo. I sedici chilometri fatti in due giorni tra ieri e oggi sono stati forse ancora più faticosi dei trenta portati a termine domenica. Qualche fastidio residuo al ginocchio, gambe pesantissime, inguine in guarigione. Giusto per ricordarmi che preparare e poi correre una maratona non è poi così semplice.

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Allenamento alla Brescia Art Marathon

No, non è stato un ritiro vero e proprio quello di oggi al 26 Km della Brescia Art Marathon, ma un allenamento pianificato. Non vorrei però che la situazione climatica sia un presagio di quello che ci aspetterà poi a Milano il 12 aprile. Fortunatamente il freddo e la pioggia previsti ad inizio settimana non ci sono stati. Non avrei voluto correre un'altro lungo come alle Terre Verdiane, dove arrivare al traguardo è stato un supplizio. Ma il vento che ci ha accompagnato per tutta la gara non è stato certo d'aiuto. Vento che in alcuni tratti è stato veramente fastidioso, facendo ridurre il ritmo anche di dieci/quindici secondi al chilometro. Quando mi sono fermato non avrei voluto trovarmi poi nei panni di chi se lo sarebbe poi ritrovato nemico poco più avanti, negli ultimi chilometri della maratona. Ma nonostante tutto una giornata perfetta per correre. Soprattutto per chi alla fine ci è arrivato davvero, contento per un nuovo traguardo raggiunto. E di sorrisi, magari anche solo abbozzati, ne ho visti tanti.

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Ripetute 8x100 21" rec. 1x1000 3' 55"

Ormai sono gli allenamenti sulle ripetute quelli che mi danno più soddisfazioni. Magari solo perchè Fulvio ha capito su che velocità lavorare. Ma se ci avessi provato una settimana fa sono sicuro che non sarebbe stata la stessa cosa. A dire il vero anche oggi non ero pienamente convinto quando in mattinata mi è arrivato il nuovo programma. Ma alla fine è stata una soddisfazione. Qualche chilometro in meno rispetto a qualche settimana fa, ma con tutti quelli incamerati negli ultimi giorni direi che è stato sufficiente. Trovo ancora difficile capire come reagisca il corpo in certe situazioni, ma trovo invece estremamente facile uniformarmi immediatamente alle velocità di crocera da impostare. Un passo alla volta.

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78 giorni alla MoMot

Mentre il countdown al 24 maggio corre imperterrito alle spalle dei relatori, il nastro di partenza della quarta edizione della MoMot, la Monza-Montevecchia EcoTrail, è stato teso. E ad introdurla sono state le parole dell'ultra-ospite della passata edizione, quel Giorgio Calcaterra (che aveva corso in coppia con Monica Carlin) Re e Campione Mondiale di ultramaratona.

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Vercelli Run

Avevo letto più e più volte le lamentele e le disavventure capitate a chi aveva corso alla Maratona (e mezza) del Riso di Vercelli. Anche Simone ci era incappato lo scorso anno. Ma vedere con i propri occhi, tastare con mano (e piedi) è un'altra cosa. La prima edizione della Vercelli Run (10, 21, 30 Km) della stessa organizzazione (ASD Maratona del Riso, nda) ha però avuto la nostra fiducia, un po' perchè certi paesaggi ancora sconosciuti sono belli da scoprire e correre, un po' perchè bisogna sempre dare una possibilità anche se i pareri sono contrari, un po' perchè ci serviva una lunga distanza in preparazione maratona. Così ci siamo trovati stivati per mezz'ora dietro la linea di partenza in attesa del via.

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