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Test a Firenze con il Prof. Massini

Tempo di test. Ho colto al volo l'invito del Prof. Massini a passare due giorni a Firenze per capire i motivi degli infortuni dell'ultimo anno. E con l'occasione una breve vacanza in terra toscana con Chiara e Tommaso dove ciccia, clima e mare sono di quelli buoni. Meglio sfruttare le ultime opportunità per qualche corsa spensierata prima di ricominciare a fare davvero sul serio. Ormai manca poco.

Test a Firenze con il Prof. MassiniAnche a Fulvio tutti gli ultimi infortuni non sono piaciuti. Soprattutto perchè la situazione si sta protraendo da qualche anno. Da quando ho iniziato a farmi male non ho più smesso. Abbiamo formulato tante ipotesi e provato varie soluzioni, ma senza venire a capo di nulla. Materialmente. Anche se in realtà i risultati della giornata di test odierna ha, alla fine, evidenziato quello che entrambi pensavamo.

Abbiamo iniziato con qualche test baropodometrico (vedi foto). Prima in posa statica sulla pedana, poi camminando ed esaminado alternativamente piede destro e piede sinistro singolarmente. A piedi nudi, con un paio di scarpe un po' usurate prima e con uno stesso modello più nuovo poi. Sia i test baropodometrici che il test di equilibrio e forza con le braccia hanno dato lo stesso esito. Mentre con il piede sinistro l'appoggio è lineare ed equilibrato, lo stesso non avviene con il piede destro, quello degli ultimi infortuni. L'appoggio parte sempre esternamente prima nella parte posteriore del piede (sul tallone), continuando sulla fascia centrale, per poi buttare nel finale tutto il peso e la spinta verso l'interno, sull'alluce. Una specie di cedimento in supinazione. Motivo per il quale proprio il flessore dell'alluce in questi mesi (e probabilmente anche prima) è andato in sovraccarico e mi ha causato i noti problemi.

Problemi che probabilmente ho accentuato meno negli ultimi tempi, correndo maggiormente con il mesopiede e meno in rullata, ma che comunque non è andato a correggere il problema di postura che ne è conseguito. Facilmente verificabile anche analizzando il moviento del mio piede destro in corsa, che si disallinea compeltamente dal resto della gamba buttando esternamente la punta quando corro. Movimento che avevo provato a correggere, da quando ho iniziato a correre con Fulvio, con qualche piccolo trucchetto, ma che non ha portato ad una vera soluzione.


Risultati dei test baropodometrici: analisi dell'appoggio a piedi nudi (1), con le scarpe normali (2), con la soletta modificata (3). Training Consultant con il Prof. Massini e Filippo Galantini.

Situazione che invece abbiamo provato a migliorare (artigianalmente) con un semplice ispessimento della soletta nella zona in cui il piede cede, per verificare l'ipotesi. E che molto probabilmente andrò a risolvere definitivamente facendomi progettare un paio di plantari ortopedici che aiutino a sorreggere il piede durante la rullata ed a distrubuire meglio il peso del corpo. Idea che già mi frullava per la testa da qualche tempo e che mi aveva consigliato anche Mario (Ruggiu) dopo le settimane di terapia.

Seconda parte di mattinata invece passata in palestra, dove abbiamo visto insieme vari esercizi di core stability e rafforzamento che dovrò necessariamente iniziare ad eseguire settimanalmente per irrobustire tutta la muscolatura, dalle braccia agli addominali, ai glutei, alle gambe. Anche questo intervento che avevo già deciso da qualche giorno, visto che uno dei problemi che mi affligge maggiormente è proprio la debolezza dei muscoli. Chi pensa che per correre siano necessarie solo le gambe si sbaglia. Evidentemente se qualche anno fa anche l'età aiutava, negli ultimi mesi le cose si sono involute. E anche di questo me ne ero reso conto da solo guardandomi allo specchio. Gli addominali di quando avevo corso a Milano il mio personal best in maratona sono solo un ricordo.

Prova del nove poi sul lungarno. Invece di seguire il fiume verso il centro città, siamo usciti verso est, seguendo il corso della pista ciclabile per ritrovarci poi in una zona a me sconosciuta in mezzo a viali sterrati ed a zone verdi. Il fastidio iniziale di correre con un sostegno diverso sotto al piede è andato via via scemando insieme al freddo. E con il caldo regalato dal sole è tornato anche il piacere di correre senza fastidiFulvio mi ha accompagnato in bici, osservando postura e appoggio e avendo solo conferme di quanto verificato e dettoci precedentemente. Una giornata che potrebbe dare una svolta a quanto di sbagliato si è susseguito fino ad ora. Ci vorrà solo qualche mese per scoprirlo. Giusto il tempo di pensare a preparare la prossima maratona.