E' stata una serata dura ma è proprio in questi momenti che esce la forza. Ultimi 16 Km per la preparazione e nuovo personale di quasi due minuti più basso rispetto a solo un mese fa: 1h 04' 22". Impensabile anche solo prima di partire. A dir la verità un pensiero ce l'avevo fatto, memore che proprio del fatto che nella precedente preparazione questo era stato l'allenamento più veloce. Oggi però mi sentivo stanco e anche il tempo non è stato proprio dalla mia parte. Un muro di nebbia mi ha dato il benvenuto appena sono arrivato sulla Martesana. Il problema della nebbia densa è che la luce frontale diventa quasi inutilizzabile, rendendo la vista ancora più difficoltosa invece che far vedere dove si mettono i piedi.

...poi arriva la corsa che non ti aspetti. Uscita senza nessuna pretesa, mezz'ora di lento e un po' di ritmo gara. Non ho guardato mai l'orologio, mi sono regolato con la fatica. Il buio e il silenzio della sera aiutano nell'isolarsi completamente. Se poi arrivando sull'alzaia l'umidità crea una fitta nebbia che copre i primi due metri da terra anche la luce frontale non serve a niente. Rimani solo, tu e la corsa. Ho ascoltato il respiro, seguito il ritmo delle gambe cercando il movimento costante, il passo uguale. L'aria fredda che per i primi due chilometri è come sempre una nemica è diventata per i restanti otto una fresca brezza refrigerante.

Ultimo lunghissimo. E per nulla facile. Ho optato per due giri alla tapasciata di Bottanuco, il primo da 20 Km e il secondo da 11 Km, per un totale di 31 Km abbondanti, ma soprattutto tra sali-scendi continui. Visto il tempo complessivo di 2h 30' 48" l'equivalente di circa trentacinque chilometri in piano. La temperatura fredda, 2°C appena uscito di casa, e soprattutto la nebbia che dall'Adda non si è mai alzata durante la mattinata, mi hanno fatto optare per pantaloni al ginocchio e maglia sociale a maniche lunghe. Scelta poi verificatasi perfetta. Al via col gruppo mi sono accodato a Filippo e cugino mentre ci siamo diretti verso Suisio

Primo tentativo di utilizzare l'iPhone come gps andato a vuoto. Avevo in programma l'uscita di mezzogiorno, così ho unito utile e dilettevole in più direzioni: uscita defaticante col sole caldo, pranzo dai miei, prova del gps. Non avendo un porta-cellulare da braccio mi è venuto in mente di utilizzare lo zainetto per il cambio e andare, dopo un po' di tempo che non lo facevo, fino a Melzo. Prevedendo però la tebella un'uscita di almeno 16 Km ho dovuto prima deviare verso Inzago, ritornare a Bellinzago per poi passare da Pozzuolo ed arrivare finalmente a destinazione. Giornata perfetta per correre. Sole caldo, aria fresca. Sono sufficienti una maglia pesante e un paio di pantaloncini per stare bene.

Un po' di defaticamento oggi ci voleva. Anche perchè le gambe dopo la prova di ieri hanno subìto un po' lo stress. Anche stasera nonostante l'andatura sia stata abbastanza tranquilla le ho sentite pesanti, con qualche piccolo dolorino alle ginocchia. Ma basta qualche giorno di riposo per far sì che tutto torni a posto. La temperatura non è stata neanche così terribilmente rigida, anche se non mi son fatto mancare guanti, cappello e abbigliamento felpato. Ho solo mantenuto il ritmo per i 14 Km.

Buona uscita anche stasera. Qualche grado in più, ma ormai ci si veste col pesante. Ho anche incontrato un buon numero di runners, quasi una decina, chi con la torcia a mano, chi con la lampada frontale chi con il giubbetto rifrangente, chi con la pila a intermittenza, chi senza nulla. Ognuno soo, ognuno col suo passo. Il brutto del buio è non riconoscersi, non salutarsi se non con un cenno. Il buio divide e ti lascia solo. Per me era serata di ripetute, le ultime veramente impegnative, con ritmo non eccesivamente alto, anche se, soprattutto sui tremila, sono stato qualche secondo sotto ilritmo da tabella.

Nebbia in Val Padana. Quasi è una fortuna che in questa settimana sia riuscito a correre di giorno. Ho aspettato le 13 per uscire oggi perchè il sole non aveva minimamente voglia di farsi vedere e in effetti non ha riscaldato molto. Si sarà affacciato si e no per un'oretta prima di scomparire nuovamente e lasciare il campo all'umidità. Quando sono uscito ho anche pensato di essermi vestito un po' poco vista la temperatura non oltre i 6°C, ma una volta arrivato sull'alzaia e scaldato le cose sono andate decisamente meglio. La prima metà di allenamento è stata buona, anche se al giro di boa non so per quale motivo le gambe

Il nemico di oggi era me stesso. Il problema al ginocchio mi assilla ed avevo paura di rovinare tutto, maratona e campionato sociale. Uscire di casa con appena 2°C non è stato poi l'inizio migliore per la giornata. Un freddo cane in pantaloncini corti. Oggi sarebbe dovuto essere il giorno della mia maratona se non avessi avuto i problemi alla schiena a settembre che mi hanno costretto a rimandare tutto di un mese. Non so se sia stato meglio o peggio. Al via del signor Villa mi sono accodato a Filippo, ormai lepre del gruppo. Siamo subito rimasti soli. Fortunatamente appena il sole ha fatto capolino anche la giornata si è scaldata, anche se non abbiamo mai superato i 10°C. Filippo ha fatto il passo e io subito dietro a ruota, 4' 05" fisso per almeno i primi 12 Km.

Se avessi dovuto pensare a come correre una gara l'avrei corsa come oggi. Peccato che la preparazione della Maratona di Reggio Emiliaabbia messo in secondo piano le prestazioni cronometriche per le gare domenicali amatoriali, perchè ci saremmo divertiti un mondo se avessi pensato solo a quelle. Ora che i carichi della preparazione si stanno smaltendo la sfida domenicale con Filippo sta tornando ad essere equilibrata ed oggi è stato l'epilogo di tutto questa stagione. Alla partenza fa freddo ed opto per la prima volta per i pantaloni lunghi anche se leggeri, i guanti e il cappello. Il cielo è limpido, ma i 2°C sono un po' troppo pochi per rischiare.

Si comincia la fase di scarico finalmente. Le ultime settimane sono state parecchio dure, per gli allenamenti, per gli infortuni, per lo stress. Anche oggi appena partito mi sono portato dietro i postumi della corsa di ieri. Le cosce sembravano macigni, dure, dolorose, martellanti. Le salite dell'Adda non sono da sottovalutare, soprattutto dopo trenta chilometri. Stranamente i polpacci invece mi sono sembrati a posto, se così si può dire. L'allenamento di stasera era solo uno scarico. Ho fatto partire il cronometro e non l'ho più riguardato fino all'arrivo dei 12 Km, contando pressapoco a mente i 20" di allungo previsti ad ogni chilometro. Fortunatamente la temperatura non era polare come ieri mattina.

Non sono giorni facili questi. Ma sono anche i giorni che quando meno te lo aspetti ti sorprendono. Questa mattina c'era la nebbia, ma poi è uscito il sole e aspettare qualche ora prima di uscire è stata una saggia decisione. 10°C perfetti per correre. Allenamento di ripetute pesante quello di oggi, eppure è volato in un attimo, complice anche il bisogno di una corsa per sfogarsi. 18 Km non sono mai uno scherzo quando di mezzo ci sono le serie, ma quando arrivato a casa scopri di avere un nuovo personale la soddisfazione è grande. Basta poco per cambiare il senso ad una giornata. La preoccupazione maggiore era poi per il ginocchio. Avevo paura che sforzandolo a ritmi alti avrei potuto fare qualche guaio.

Quattro giorni di stop e un lunghissimo saltato. Evidentemente stavo caricando e spingendo troppo e quando il corpo dice di rallentare non resta che farlo. Non c'è antinfiammatorio o miracolo che tenga. Mi è costato rimanere ai box tutta settimana, ma per lo meno questa sera ho potuto verificare i miglioramenti. Un allenamento strano devo dire. Dal punto di vista infortunio al ginocchio è andato tutto per il verso giusto: un po' di fastidio, qualche fitta più psicosomatica che altro, ma nessun dolore che mi ha costretto a fermarmi. Spero che le distanze più lunghe ed i ritmi più elevati non peggiorino di nuovo la situazione.