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Ripetute 10x600 a sensazione rec. 2'

Oggi sono pienamente soddisfatto. Non perché abbia raggiunto chissà quali obiettivi o abbia registrato un nuovo personale. Oggi sono contento perché sono stanco. Ma il sudore che ho versato, la fatica di tutte queste ultime settimane, stanno cominciando a dare i primi frutti. Una spinta in più per continuare a lottare lungo la strada del recupero.

In realtà quando questa mattina ho guardato cosa ci fosse in programma il sorriso mi si è spento in viso, memore della fatica fatta la scorsa settimana con le prima ripetute dopo sei mesi di pausa. E aggiungere anche solo cento metri in più ad ogni sessione mi è sembrato un carico decisamente al limite. 

La cosa buone è stata capire quasi subito che avrei però corso con qualche riferimento visivo in più, visto che i seicento metri di ripetuta e i due minuti di recupero (circa altri quattrocento metri a ritmo lento) avrebbero fatto esattamente un chilometro. Un appiglio mentale per sapere a priori dove sarei arrivato di volta in volta. Correre a sensazione senza mai controllare il Garmin Forerunner 645 è cosa ormai abituale e che mi fa correre meglio, senza pensieri. E più veloce. Ma allo stesso tempo è un po’ come farlo al buio o dispersi nella nebbia. Per cui qualsiasi riferimento visivo sulla distanza è un aiuto e un palliativo per la mente. 

Il prof. Massini all’interno della sua tabella di questo primo mese ha indicato un ritmo da mantenere intorno ai 4’ al chilometro a ripetuta, che però so essere decisamente più lento di quanto posso esprimere attualmente. La scorsa settimana la media delle dieci ripetizioni è stata attorno ai 3’ 50” (secondo più secondo meno). Oggi mi sarei accontentato di ripete la stessa prova come un po’ meno fatica alla stessa velocità.

Fortunatamente il caldo estivo non è ancora uscito violentemente e la mattinata seppur supportata da un sole caldo ha permesso di correre tranquillamente. Alzaia del Naviglio Martesana frequentata da pochi e pista ciclabile tutta a mia disposizione. Secondo obiettivo, cercare di dosare le forze. E questa volta ci sono riuscito. La prima serie dopo i due chilometri di riscaldamento è stata in linea con le aspettative, ma subito dopo ho iniziato a spingere decisamente meglio. 

Non so quale contributo possano aver dato le Nike Zoom Fly che non usavo decisamente da un po’. Ma oggi quando le ho viste aprendo l’armadio non ho saputo resistere alla tentazione di riprovarle a distanza di tempo. Ho dovuto mio malgrado rinunciare all’uso dei miei plantari personalizzati che non calzano bene al loro interno, sperando che la cosa non andasse ad incidere negativamente sulla situazione schiena. I risultati in ogni caso non si sono fatti attendere.

Non ho saputo come fosse andata la mattinata di allenamento fino a quando non ho fermato il cronometro dopo 14 Km ed ho controllato il tempo per lap. E la risposta è stata decisamente positiva. Le gambe hanno girato bene e la sensazione di stanchezza sull’ultima parte di alzaia ha rispecchiato le mie aspettative. In tutte le serie ho fatto fatica negli ultimi duecento metri, quando la fatica inizia ad uscire e cercare di rimanere a ritmo costante costa energia mentale. Quella stessa energia che in maratona ti permette di andare oltre ogni ostacolo. Un’energia che si costruisce poco alla volta, prima per superare duecento metri, poi per affrontare un chilometro, fino a resistere per quarantadue ed oltre. Per me è ancora solo l’ennesimo inizio.

La velocità di spinta è stata abbastanza costante per almeno due terzi di allenamento, attorno ai 3’ 42”, con un acuto di 3’ 37” poco prima della fine, proprio in concomitanza dell’unico intoppo che mi aveva leggermente rallentato in corrispondenza di una passaggio troppo stretto e la presenza di troppe bici. Acuto che poi però ho pagato nelle successive serie che sono risultate leggermente più lente. Ma se me lo avessero detto prima della partenza, non avrei mai pensato di potercela davvero fare. Anche perché la situazione peso è ancora ferma a livelli sopra la guardia (68,6 Kg questa mattina). Ma ci sarà tempo anche per quello.

Sono inoltre convinto che gli allenamenti che sto facendo nelle ultime settimane con MyCycling di Technogym non siano tempo perso, ma siano un ottimo supporto per i muscoli delle mie gambe che sono notoriamente fragili. Anche pedalando sento una sicurezza maggiore e la fatica comincia finalmente a diminuire (no, il mal di sedere ancora non è passato). 

Per curiosità ho poi guardato i programma delle prossime settimane ed ho scoperto che dovrò organizzarmi per un diecimila a tutta birra da correre il 14 o il 15 luglio prossimo. Primo step di verifica dopo un mese di allenamenti. Chi verrà con me?