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Nike Free Run alla Montagnetta

Pur non correndo ho presenziato lo stesso. E mi è anche dispiaciuto visto che l'occasione era ghiotta per una corsa diversa. Un altro evento Nike con la scusa del running. Una mini Rewoolution Raid un anno dopo. Un percorso a check-point con quattro prove per ognuno e 5 Km obbigatori di corsa. E il premio per il primo arrivato. E' stato divertente anche solo da spettatore, attivo, camminando su e giù per la Montagnetta di San Siro in compagnia di Vittorio e del Team Runner's World. Certe volte l'importante è anche solo esserci.

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Saucony Jazz 16. Il ritorno

Avere le scarpe nuove a casa e non poter correre credo sia la tortura peggiore per un podista. Sono ritornato sulle Saucony Jazz 16 in vista della preparazione pro-Carpi. Sul sicuro. Nonchè sulle scarpe ritenute da me personalmente le migliori sul mercato. E se non altro con il miglior rapporto qualità-prezzo. Esattamente uguali alle precedenti, anche come colore, blu-scuro, nero e arancio. E' stato anche un supplizio non buttarmi sulle Jazz 16 II edizione. Bellissime, soprattutto nella colorazione giallo-fluo e bianco-verde. Ma preferisco approfittare dei saldi quando ci sono. Per quelle ci sarà un autunno tutto in discesa, spero. E non è detto che possano tornare in gioco poco prima del 13 ottobre.

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Maledetta bandelletta

Brutte notizie. Il ginocchio fa ancora male. E' stata la cosa a cui ho prestato più attenzione durante l'uscita. Inizialmente pensavo che il problema si fosse risolto e invece dopo due chilometri, il tempo di scaldarmi, una volta arrivato lungo il Canale Villoresi poco alla volta è prima fuoriuscito e poi aumentato. Un fastidio sull'esterno del ginocchio che si propaga verso il basso, come se i legamenti fossero leggermente infiammati. Non sono sicuro al cento per cento sia la bandelletta, ma sono poche le alternative.

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Corriamo Insieme (Bellinzago)

Tapasciata infrasettimanale. O meglio prefestiva. A sorpresa oltretutto. Non avrei dovuto correre fino a domenica, ma dato che avevamo già messo in programma un'uscita collinare in bici a Montevecchia di sessanta chilometri, aggiungerci anche altri diecimila a piedi sarebbe stato un po' troppo. Così, leggendo per caso un manifesto lungo l'alzaia Mertasana, abbiamo deciso di provare la prima edizione del Corriamo Insieme, attirati più dalla grigliata con pane e salamella di fine corsa che dal resto.

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10 Km al Parco di Monza

Siamo tornati al Parco di Monza dopo una decina di giorni. Ci eravamo ripromessi di farlo non appena ne avremmo avuto l'occasione e così l'abbiamo colta al volo. Correre subito domenica mattina dopo l'uscita di Lazzate mi sembrava un azzardo. Sarebbe stato bello andare a Missaglia per la Marcia nel verde di Contra dove manco da due anni, ma salita e trail non credo vadano d'accordo con l'infiammazione alla bandelletta. Aspettare invece il tardo pomeriggio e rifugiarsi poi tra l'ombra degli alberi del parco è stata un'ottima scelta. Peccato che tutto poi non sia andato per il verso giusto.

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Ripetute 10x200 44" rec. 3' [A2]

Riavvicinamento ai ritmi. Credo di non aver mai provato ripetute in luglio. O forse ci avevo provato ed avevo poi desistito. Non questa sera. Avevo proprio bisogno di sfogarmi dopo qualche giorno di troppo lavoro. Ci voleva una seduta che mi riducesse a brandelli e questa ce l'aveva quasi fatta. E' stato divertente, liberatorio. Ne avevo voglia. Tanta. Pensare a ottobre, sapere di lavorare per un obiettivo a cui tengo. Voglia di migliorare, di vedere i piccoli passi che si fanno di volta in volta. Il gusto della corsa, come in qualsiasi altro sport. Peccato che poi i sogni vengano sempre interrotti dal risveglio.

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Parco di Monza

Si fa quel che si può. Quando si devono incastrare corsa, commissioni ed appuntamenti è come giocare con i puzzle. Così tutto in una sera siamo riusciti a giocarci tutto quello che la corsa può regalare insieme: allenamento, scarpe nuove e cena con amici post-gara. Primo appuntamento da Affari&Sport per non arrivare in ritardo sugli sconti estivi. Quando cambi tre o quattro paia di scarpe l'anno bisogna anche fare i conti in tasca. Quattro chiacchiere veloci con Michele e Valentina, qualche prova di scarpe rinnovate e poi ci siamo proiettati tra il fresco e gli alberi del Parco di Monza.

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Piriforme

Settimana di recupero dopo la Monza-Resegone. Le gambe da inizio settimana sono decisamente sofferenti, soprattutto nella zona del retrocoscia di vasto e bicipite. Appena provo a tenderle sento dei piccoli crampi diffondersi lungo tutto il muscolo. Normale dopo lo sforzo del fine settimana. Per cui solo qualche tranquilla uscita in mountain-bike per rilassare le gambe. A correre si ricomincia sabato, il giorno in cui il mio Amico Ultraman dirà "si" sull'altare per la sua corsa più lunga. Oggi invece voglio condividere un interessantissimo articolo di Runner's World su un muscolo sconosciuto ai più, il Piriforme. Sconosciuto ma non per questo poco importante, visto che tante volte è proprio causa di infiammazioni e dolori a gambe e schiena.

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Quater pass cun i Avisit (Lazzate)

Sarei voluto andare ad Orino dove mi aveva invitato già tempo fa Paolo. Ma visti i problemi avuti in settimana la coscienza ci ha fatto optare per una corsa con gli amici a Lazzate. Una piccola prova di poco più di 6 Km per me e di quattordici per gli altri. Il bello di questo periodo è trovare parecchie corse serali già al sabato. Corte o lunghe che siano. L'unico problema rimane sempre il caldo. Il ginocchio dopo le sedute di fisioterapia in settimana non mi ha dato più fastidio, ma ero comunque timoroso nel provare a correre. Più che altro di avere una risposta negativa dalla gamba. Ma finchè non ci si butta non si può sapere...

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Monfalcone bis

La pacchia è finita. Sempre che di pacchia si possa parlare. Dalla prossima settimana si ricomincia a lavorare per l'autunno. Sempre che tutti gli acciacchi mi diano un po' di tregua. Ormai è quasi un anno che non riesco a correre senza che ci sia qualche problema. Ed i risultati infatti poi parlano da sè. In dodici mesi praticamente non sono migliorato più. Forse, anzi ho fatto qualche passo indietro rispetto a dov'ero arrivato. Purtroppo. E' il difetto dell'età, dove si si può sempre progredire, ma non c'è più il recupero istantaneo di prima. Ieri sembrava che il ginocchio non desse più problemi, oggi invece si è fatto risentire. E l'edema sembra guarire lentamente, anche se poi in corsa non dà pace.

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Si ricomincia

Non so bene che impressioni considerare dopo l'uscita di stasera. Una decina di giorni di pausa dall'ultima vera corsa. Qualche chilo in più (70 Kg ieri), qualche grado in più (29.9°C all'ombra stasera), qualche problema in più (un edema allo stinco destro dopo una inutile partita a calcetto tra colleghi. Adesso mi ricordo perchè avevo smesso col calcio a cinque). E qualche secondo in più. Anche se pensavo peggio. Un mix di elementi che mi lasciano ben sperare in vista dell'autunno. Stranamente questa sarà un'estate all'insegna del sacrificio atletico, per raccogliere poi i risultati più avanti. Per me una nuova esperienza, dato che solitamente è periodo di pausa-recupero. E speriamo che la Sicilia (tra quindici giorni) non lasci strani strascichi.

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53° Monza-Resegone

Coraggio e Rispetto. Mentre ancora non eravamo arrivati a Calolziocorte, erano queste le parole che mi riempivano la mente. Strade buie, dritte, lunghe, silenziose. La montagna che poco alla volta si stringe e si avvicina. Ci vuole coraggio per prendere il via. Per alcuni inconsapevolmente. Ci vuole coraggio perchè la Monza-Resegone non è una corsa qualunque. Non è una maratona in salita, come non è una semplice corsa a squadre a cronometro. E' una sfida. Con sè stessi. Ma da correre con gli altri. Per gli altri. E qui nasce il rispetto. Perchè non puoi solo pensare a te stesso. Sei una squadra e il primo pensiero deve andare ai tuoi compagni. Rispettare il loro passo, la loro preparazione, le loro sensazioni. Mescolare voglia di fare e prudenza. Insieme si deve avere il coraggio di osare, di pensare in grande, di immaginare l'arrivo alla Capanna. Coraggio che è una riga sottile, come il sentiero che taglia in due i versanti della montagna. Da una parte il coraggio di stringere i denti quando la situazione diventa critica e di andare avanti comunque. Dimostrare che il corpo può vincere sulla mente. Avanzare un passo alla volta, con le gambe che vorrebbero fermarsi, la testa che si spegne, lo stomaco che si contorce. Si unisce al rispetto per la tua squadra. Sofferenza per arrivare a tutti i costi e non deludere i tuoi compagni, non fargli perdere quella gara attesa da sattimane. Ma coraggio è anche saper dire basta, fermarsi in tempo prima del collasso. Coraggio di ritirarsi, consapevoli dei propri limiti. Rispetto di sè stessi che troppe volte si perde per sembrare invincibili. Forse la scelta più difficile di tutte quando arriva il momento di guardare i tuoi compagni negli occhi. Non vuol dire perdere. Significa solo sapere che non si può sempre vincere. Ma che c'è sempre la possibilità di riprovarci. Ci vuole ancora una volta solo coraggio. Quello di riaccetare la sfida.

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