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Corse 2015: 2824 Km

Ho imparato che non è il numero di chilometri a fare la differenza, ma la qualità. Si può correre meno e fare meglio. Ma per fare un bilancio approssimativo la strada macinata è un buon indicatore. E sinceramente credevo che nel 2015 avessi consumato meno scarpe che in altre stagioni. Nonostante qualche imprevisto stop di troppo, non è andata poi così tanto male.

Per il 2016 vorrei correre meglio. Imaprare dagli errori e non ricadere in stupidi infortuni. Avere continuità, per contrastare quello che il tempo involontariamente poco a poco porta via. Vorrei una rivincita per quello che in questo ultimo anno mi è sfuggito per un soffio. E magari provare nuovamente a sognare di ritornare in cima al mio podio personale. So che mi potrò togliere soddisfazioni sicure, ma per il resto ci sarà da rimboccarsi le maniche.

Anche perchè già quest'ultima annata non era iniziata nel migliore dei modi. Personale nei diecimila sul finire del 2014 e con la prima corsa del nuovo anno il primo lungo stopUn mese di fermo per una fastidiosa entesite dopo la Maratonina sul Brembo, tra l'altro l'unica mia vera mezza di tutto il 2015. Una stagione iniziata col brivido, dato che sarebbe dovuta essere il trampolino di lancio per #roadtomilanomarathon, la preparazione in vista della Maratona di Milano per la ricerca del nuovo personale. Analizzando ora tutto a posteriori, ho notato che tutto era stato proiettato su quella gara e sulla gemella di Valencia in autunno. Tutte le corse, tutti gli allenamenti, tutti i programmi per provare a strappare quel personale nei quarantadue chilometri che ormai regge da più di tre anni. E ci sono andato molto vicino, ma non fino alla fine. Il viaggio è stato bellissimo. Comunque. Anche solo provarci, vale tutta la fatica spesa.

Con il prof. Massini abbiamo stilato un programma di sole sei settimane per provare nell'impresa. E ci siamo andati vicini. Tutti quegli allenamenti, tutte quelle gare, la neve, la pioggia, il freddo, me li ricordo come se tutto fosse successo ieri. Il gelo del primo lungo alla Corse del Principe alla Maratona delle Terre Verdiane, in compagnia di Paolo. Pioggia, vento contrario e la desolazione della solitudine in campagna. Un po' più di sole alla Vercelli Run, con il podio di Chiara, la lunga attesa prima della partenza e i mancati ristori della seconda parte di gara. Di nuovo pioggia e freddo nel lunghissimo di Novellara corso tutto in solitudine. Alla Maratona di Brescia ancora solo vento e freddo, ma tanta fatica. E soprattutto nuovo successo, questa volta iridato, per Chiara. In mezzo ripetute sempre più dure e allenamenti sei volte a settimana. Così, per provare. Ma la forma poco alla volta ha cominciato ad uscire. A sorpresa un secondo posto assoluto alla Steffatta della Unesco Cities Marathon in coppia con l'amico Franco. Quel giorno avrei potuto compiere qualsiasi impresa. Le gambe giravano da sole, quasi volessero volare. E mi hanno fatto sognare lungo tutti i quarantadue chilometri di Milano, prima di cedere a mille metri dall'arrivo. Rivivo ogni attimo al rallentatore quando ci ripenso, ma è stato bellissimo anche così. Un'altra storia (diversa) da raccontare.

La seconda parte dell'anno è ricominciata pensando alla rivincita da riprendermi in autunno a Valencia. Prima dell'estate ho cercato esclusivamente di correre spensierato, aumentare un po' la velocità e non perdere confidenza con il lungo. La più bella esperienza, a sorpresa, è stata sicuramente la Wings for Life World Run. Una gara fatta per caso, dove fatica e divertimento si sono dati il cambio ad ogni passo. Un'esperienza fortunita, ma bellissima. Chiusa insieme a Chiara, in diretta mondiale, per il suo podio italiano. Poi è stata nuovamente la volta di correre con Franco, questa volta alla MoMot, in brianza. Io un po' più giù di forma, lui in piena crescita. Quest'anno ci rifaremo. E siamo cresciuti insieme strada facendo fino alla Monza-Resegone, dove insieme a Chiara, in tre, abbiamo provato a cercare un podio. Sfiorato. Prima, però, avevo già accompagnato Paolo nella sua più grande avventura al Passatore. Io in bici, lui a piedi. Cento chilometri che solo raccontandoli mettono i brividi.

Con l'estate è arrivato il momento di divertirsi prima di ritornare a fare sul serio. Abbiamo inaugurato il nostro #runningsummertour partendo dalla Toscana, da Montepulciano, proseguendo verso il Salento, tra masserie e piccoli paeselli, per risalire verso l'Abruzzo, a Martinsicuro. Tanto divertimento, tanto caldo, tanti podi. Tanti modi diversi di vivere la corsa. Che per noi è equivalso al sentirsi sempre un po' a casa. E quando a casa ci siamo tornati l'unico obiettivo è diventata la maratona autunnale. Un sogno però svanito presto. Il tempo di qualche lungo e per le prime ripetute al caldo. Qualche tapasciata sotto il sole rovente di fine estate e l'ultimo pettorale alla Maratonina di Castel Rozzone dove tutti i sogni si sono infranti.

Nuovo stop, il primo-vero da inizio anno, ma questa volta troppo serio. Piccolo strappo al mediale della gamba destra e addio alla seconda parte di stagione. Qualche gara da spettatore e fotografo seguendo i podi di Chiara, seconda al Salomon City Trail, e Franco alla Cariparma Running. Recuperare non è stato semplice. Ho passato tante ore in piscina per provare a rimediare al danno, ma appena riprovato a correre la schiena ha richiesto qualche altra settimana di recupero e così Valencia è diventata più una vacanza che una scusa per correre. Ma, come ormai ho imparato, dai problemi nascono sempre nuove occasioni. Piano piano le ultime settimane sono passate migliorando e con nuovi progetti per la nuova stagione. Scrivere e correre stanno diventando sempre più un intreccio fondamentale e imprescindibile. Non correrò sicuramente la nuova edizione milanese della Wings for Life World Run, ma ne sarò comunque protagonista. E maggio sarà anche il punto di arrivo e ripartenza di nuove avventure insieme a Chiara. La maratona primaverile sarà sicuramente il nuovo obiettivo. E non potrebbe essere nessun'altra se non la Milano Marathon. Tutto ripartirà tra pochi giorni, dalla We Run Rome. L'ultima corsa dell'anno. La prima per riprovarci ancora.