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Ripetute 4x1000 3' 35" rec. 3'

Oggi non sono soddisfatto. E non perchè l'allenamento sia andato male. Quel che dovevo fare l'ho fatto e anche bene. Ma questa dovrebbe essere la settimana di scarico, in cui le gambe riposano, si riprende fiato, si cerca la forma perfetta prima della gara. E le sensazioni non hanno seguito lo spirito. Avrei voluto sentire le gambe leggere. Leggiadre. Avrei voluto correre quasi spensierato sognando già strade e vicoli di domenica a Verona. Avrei voluto assaporare il lavoro fin qui fatto. Invece mi sono ritrovato a combattere per arrivare alla fine dell'allenamento ancora più stremato che alla fine delle sedute ben più pesanti della scorsa settimana. Magari è proprio così che deve andare e i prossimi giorni poi ridaranno energia. Di certo la fiducia che avevo accumulato dopo le sedute di una settiana fa è andata un po' persa. Ma chi (ri)cerca trova.

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Ripetute 1x3000 + 3x1000 + 2x500

Non c'è che dire. Ormai le ripetute stanno diventando il mio allenamento preferito. O meglio, l'unico allenamento che mi viene alla perfezione. Peccato che non sia sufficiente. Ma vista l'ottima riuscita di quello di oggi, non posso certo lamentarmi. Credo che sulle distanze medio-lunghe sia stata la seduta migliore in assoluto che abbia mai fatto. E non solo per gli intermedi, ma anche per la forma dell'allenamento. Ogni volta capisco ancora di più quanto il lavoro sui diecimila di questa primavera stia dando i suoi frutti. Ed è per questo che sono fiducioso sui mesi a venire. Una serie di ripetute un po' diverse, una semi-piramide con crescente velocità e corrispondente frazionamento della distanza. Un massacro come l'ha definita Paolo in altri ambiti e applicazioni. Ma sempre una montagna da scalare.

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Nike Air Zoom Elite 7

Interessanti. Devo dire che tra le scarpe di casa Nike che ho provato in questi mesi è il modello che più mi ha incuriosito e soddisfatto. Reattiva, drop ribassato, giusta ammortizzazione, sostegno e buona calzata. Sono solo dovuto stare attento a non stringere troppo i lacci che la fanno aderire perfettamente al piede. E poi bella anche a vedersi. Saranno i colori o i materiali, ma anche l'occhio vuole la sua parte. E probabilmente la influenza. L'ho usata nel lento, nel medio, nel veloce. Potrei quasi dire di aver trovato la scarpa di cenerentola. Non è facile avere il giusto feeling con il proprio piede, ma sembra che la Nike Air Zoom Elite 7 sia stata fatta per stare sui miei. 

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Uomo con l'ombrello e ripetute in discesa

Ogni settimana una sorpresa. I regali della Martesana. E questa volta ancora prima di inizare a correre. Pioggerella fine. Clima umido. E l'uomo con l'ombrello che corrichia sulla ciclabile. Ok, era un podista alle prime armi, ma ciò non lo giustifica. Un personaggio che avrebbe potutto benissimo essere proiettato direttamente alla Strongman o alla Color Run, ma che mi è sembrato totalmente fuori luogo lungo la pedonale. Ma è il bello di correre. Ognuno come meglio riesce, ad ognuno come più piace. E' il tempo poi a cambiarti. O forse i chilometri. Sono fasi. Bisogna solo sopravvivere.

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Il trombettista

Nuova settimana, nuove sorpresa sulla Martesana. Anche se è stata un'uscita indolore di solo scarico, tanti incontri e clima strambo. Ma andiamo con ordine partendo dalla fine. Il personaggio della settimana l'ho incontrato sul finale dell'allenamento. Un rumore strano sulla sinistra. Girando la testa tra gli alberi l'ho visto in fondo al prato, appena sotto i binari della metropolitana. Maglia rossa e jeans e in mano un corno. L'ho chiamato trombettista per semplicità, ma in realtà era un suonatore di corno (una tromba circolare per intenderci). Mi ha ricordato la cornamusa incontrata a Bologna qualche mese fa. Evidentemente per certi musicisti l'allenamento deve essere fatto in spazi aperti dove non disturbare il mondo intero. Un peccato non aver avuto il sottofondo musicale per tutti gli 8 Km di giornata, anche perchè se non ho sentito male erano solo solfeggi. C'è chi si allena di corsa chi con un corno in bocca. Ma è sempre tutta e solo una questione di fiato.

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Il Santone

Prima di partire pensavo che oggi avrei dovuto parlare solo ed esclusivamente dell'ultima parte di allenamento, quella che sapevo sarebbe stata la più dura. E invece il Naviglio ancora una volta mi ha offerto lo spunto per un simpatico siparietto. Un nuovo incontro. Un nuovo personaggio da aggiungere a quelli che ogni giorni riempiono l'alzaia. Il Santone. Stavo correndo i primi chilometri, tra il secondo e il terzo, quando ho intravisto ancora da lontano un uomo in piedi dentro al Naviglio. Stivali di gomma, vestiario mimetico, barba incolta, cappello da pescatore, strani ammennicoli appesi tra braccia e gambe.

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Ripetute 20x200 40" rec. 1' 30"

Ormai mi sembra abbastanza chiaro che le ripetute, soprattutto quelle brevi, le abbia digerite come si deve. Tutto merito del lavoro svolto ad inizio anno per migliorare la velocità sui diecimila. Tanto che quando ho finito l'allenamento ho pensato che avrei potuto fare meglio forse. Ma non mi sono accorto di quanto fossero andate bene fino a quando non ho scaricato i dati del Garmin Forerunner 10. Sapevo che il ritmo c'era, che la tabella di Fulvio era stata pienamente rispettata, ma ero anche curioso di verificare i ritmi, i recuperi, le distanze. Dopotutto faccio sempre le ripetute prendendo manualmente i riferimenti in pista, ma non essendo quella di Gessate una vera pista in tartan con corsie e segnali, qualche metro e qualche secondo può sempre scappare. E il secondo in più o in meno non so mai se corrisponde a velocità minore o maggiore. Molto meglio così. Allenare anche le sensazioni può essere l'arma in più nei momenti di difficoltà.

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Provare per credere

Lo dico soprattutto ai neofiti, agli sporadici, a coloro che non hanno ancora inglobato la corsa nella loro quotidianità. Uscite e correte. Oggi. Adesso. Sfruttate questi giorni di cielo grigio e aria fresca (certo se siete a Milano). Sentirete subito la differenza da dieci giorni fa quando cielo e sole azzurro lanciavano il loro richiamo come le Sirene di Ulisse. Per carità, sole e cielo azzurro invogliano anche me ad uscire, ma poi le conseguenze del caldo le si pagano subito. Oggi invece si portano a casa i risultati del sudore versato. Ma soprattutto non fatevi ingannare dalle apparenze. Non addobbatevi come se fosse inverno. Niente maglie a maniche lunghe, niente pinocchietti, tanto meno pantaloni pesanti. Canotta e pantaloncini per sentire il fresco accarezzare la pelle. E sfrecciare sull'asfalto come ancora non avete fatto.

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XXII Tra le Risaie (Balzola)

Partiamo subito col dire che non è stata una corsa facile. Bella si. Ma non facile. Anche e soprattutto per il lavoro svolto in settimana. E poi doveva essere anche questo un allenamento. Per cui tutto quello che è venuto in più è solo guadagnato. E divertimento. Se poi consideriamo che il tempo finale è a solo un minuto da quello realizzato nel 2010 dalla signora (delle maratone) Valeria Straneo, direi che posso essere soddisfatto. Tra l'altro quando dicono corsa Tra le risaie non lo dicono a caso. Di asfalto ne abbiamo visto davvero poco, non più di due chilometri, uscendo prima ed entrando poi in paese. Per il resto un percorso che poteva fare concorrenza alle migliori tapasciate di campagna, con la differenza che, rispetto al solito, il nostro passaggio è stato completamente tra le risaie dell'alessandrino. Un bell'allenamento e una bella gara. Magari non un appuntamento per la massa. Ma una sfida che ci ha riportati un po' indietro nel tempo, mentre a Berlino si approntavano ad abbattere il muro del suono.

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Di solito

Di solito dopo un buon allenamento come quello di ieri ho solo voglia di uscire un'altra volta. E di solito dopo un buon allenamento le gambe tendono a ricordarmi che il dovere è già stato fatto e che l'intenzione dell'allenamento è solo quella di scaricare. Di solito non ci metto poi molto a ricordarmi che la settimana è ancora lunga e che le forze vanno dosate. Soprattutto quando la settimana è come quella che mi sta aspettando. Praticamente oggi è stato l'unico giorno tranquillo con 12 Km a ritmo blando e la sola intenzione di scaricare il lavoro svolto ieri. Però è anche evidente che le giornate più dure prima o poi i risultati li portano.

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Praticamente imperfetto

Doveva essere una domenica come tante altre. Sveglia, vestizione, corsa. Una domenica tranquilla, con un medio quasi in scioltezza. Cielo azzurro e sole. Tutte le prerogative per una bella mattinata. Voglia di correre che scorre nelle gambe. Con la motivazione in più data dalla prova delle nuove Nike Air Zoom Elite 7. Un allenamento tutto sommato non troppo pesante, con un riscaldamento lento di cinque chilometri e un medio a seguire. Se confrontato alla gara della scorsa settimana praticamente una corsetta. Ma non bastano le premesse, le buone intenzioni, la voglia e una bella giornata per fare di un allenamento un'uscita perfetta. Ci vogliono le gambe. E quelle forse erano rimaste a casa.

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Vedo la gente correre

Ormai dopo anni di corse il Naviglio Martesana, soprattutto nel tratto tra Cassano d'Adda e Gorgonzola, lo sento un po' mio. Per usocapione. Iper-usocapione. Anche se negli ultimi tempi sono un po' mancato, visto che sto lavorando un po' più a sud-ovest. E con gli anni ho imparato anche le dinamiche dell'alzaia, i periodi di maggior afflusso, gli orari, il microclima, il cambio giorno-sera. Di facce ne ho incrociate tante. Stessi orari, stessi chilometri, stessi allenamenti. Anche se, col tempo, siamo rimasti in pochi irriducibili. Le generazioni si sono susseguite di stagione in stagione, seguendo anche la moda e la diffusione del movimento podistico. Ho visto correre gente che mai avrei pensato. E la cosa che più di ogni altra mi stupisce è che ne vedo ancora.

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