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Immobile SpazioTempo

Non serve fuggire verso le spiagge che siano adriatiche o tirreniche per provare a correre col sole d'agosto. Non serve scalare montagne e sentieri per trovare la tranquillità delle ferie estive. E' sufficiente aspettare che arrivi ferragosto e la settimana (teoricamente) più calda dell'anno. Ma anche la più silenziosa. La più immobile. La più calma. Mi è sembrato di correre in una bolla. Un po' per il caldo, uscito quasi di colpo dopo una mattinata nuvolosa e umida. Un po' per l'irreale silenzio tra città e campagna, rotto solo da un cicalìo marino disperso tra gli alberi. Rientrando a Carugate l'impressione è stata di attraversare una città fantasma. Tutto spento, tutto chiuso. Le vie vuote e un soffio leggero d'aria all'unico incrocio atrraversato. L'eco dei passi a rompere la monotonia di mezzogiorno. Un mondo fermo, mosso solo dal movimento dei miei passi.

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Progressivo col piede sbagliato

Non avrei mai e poi mai pensato di fare più fatica in un progressivo piuttosto che in un allenamento di ripetute. E invece è possibile. Basta che qualche fattore cambi e un allenamento tutto sommato facile si può trasformare in una ben più impegnativa seduta. Scarpe sbagliate in partenza, accompagnate da calze troppo fini. Umidità e caldo leggermente più alte. E stanchezza residua per la qualità del giorno prima. Un mix che già in partenza mi ha fatto capire che non sarebbe stata una serata tranquilla. Ma alla fine quello che conta è il risultato, anche se con qualche goccia di sudore in più E quello l'ho portato a casa. 

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Riprogrammazione

Sarà dura incastrare impegni e prossimi allenamenti. Oggi ho riprovato la corsa in pausa pranzo ed è stata dura nonostante sembrasse che la giornata fosse mite. Ma è stato solo uno scherzo del mattino, quando l'aria era ancora fresca e il sole basso. E' improponibile provare le ripetute in pista con un clima simile a mezzogiorno. In più si aggiungono centri sportivi e palestra che hanno già chiuso o chiuderanno nei prossimi giorni. Insomma una bella incognita. Non avevo pensato che agosto avrebbe avuto tante problematiche. Avevo considerato solo il caldo. Rimangono quindi solo poche alternative, soprattutto per gli allenamenti di qualità. Provare a correre al mattino (o eventualmente la sera anche se il caldo non è minore) e verificare la disponibilità di altri campi. Speriamo bene.

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Uguale ma diverso

Mi stupisco ancora di come le sensazioni possano variare da un giorno all'altro. Non riesco ad abituarmici, anche se ogni volta i fattori che incidono sono diversi. Corsa facile e disinvolta l'altro giorno. Avrei potuto continuare per chilometri. Stesso percorso, stessa ora, stesso passo ma molta meno facilità di corsa ieri. Il contorno è cambiato e probabilmente ha trasformato tutto quanto. Niente pioggia e un po' più di caldo, un po' di umido. In più il gps ha deciso di abbandonarmi dopo poco più di un chilometro e mezzo, lasciandomi per metà allenamento senza riferimenti. In realtà non mi sarebbero serviti per controllare la velocità, ma solo per non spingere troppo essendo questa la settimana dedicata al recupero. Poi alla fine il tempo è stato pressochè identico agli 8 Km di martedì, per cui nessun problema. O meglio, il problema non è stato quello.

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Ripetute 6x1000 3' 35" rec. 2'

Passata anche questa mattinata. Sapevo non sarebbe stata facile, ma sapevo anche che sarebbe stata da affrontare. Mi sarebbe piaciuto vedere cosa sarebbe potuto succedere su altri percorsi, Naviglio o anello di Carugate. Certo però lo spettacolo del Parco di Monza credo non abbia eguali. Chilometri e chilometri di verde concentrati in mezzo a palazzoni ormai vuoti, popolati in ogni angolo dagli irriducibili della città. In agosto, Milano Monza Gessate che sia, è uno spettacolo. Ed è gratis. Chiara aveva in programma un lungo, io ripetute. Tapasciate impossibili in questo periodo visti i dislivelli che propongono così abbiamo provato un diversivo. E mai scelta è satat più azzeccata. Non so quanta gente ci fosse sparsa per i vicoli e le strade del parco, ma tanti di quelli che ho osservato entrare dai cancelli strabuzzavano gli occhi increduli. C'è poco da fare. La corsa è una malattia. Una malattia che ti fa stare bene. Una malattia contagiosa. Una malattia che cambia la vita. Ed oggi il Parco di Monza l'ha assorbita tutta.

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Ripetute 10x400 1' 24" rec. 60"

Ho riscoperto il piacere di correre la sera. Ed è stato bello. Correre al crepuscolo, col caldo che se ne va insieme al sole, al fresco degli alberi. Le Nike Lunaracer +3 (leggi la recensione) che si sono illuminate (verde fluorescenti) piano piano di vita propria. Come se ogni passo di corsa le avesse ricaricate. Come se l'energia trasmessa dalle gambe non si fosse trasformata solo in sudore, ma fosse scesa dalle cosce ai polpacci fino a terra, come nel migliore dei cartone-animati. E così mi sono immaginato, nel mio completo Nike. Forza e volontà. Ma soprattutto il piacere di correre soffrendo il giusto senza dover combattere una battaglia persa col caldo estivo. Una scelta casuale, dettata più dagli impegni che da una scelta oculata. E forse sarà quella che darà la svolta alle prossime settimane.

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Camminata della Solidarietà (Gorle)

Ritorno in tapasciata dopo tanto troppo tempo. Quella sensazione di corsa libera e tranquilla e piacevole e scaricante che è viva solo nelle corse domenicali. Il probelma più grosso è stata cercare e trovarne una in zona martesana che non avesse troppo dislivello. Ormai i programmi per l'autunno hanno già preso il via e ci sono già da seguire ritmi e distanza predefinite. La corsa di Gorle sembrava essere esattamente quella cercata, ai piedi della Val Seriana, sulla spianata che si apre verso Bergamo. E da lì siamio partiti, al piccolo troppo, prima di ritrovarci a sorpresa davanti al panettone di Scanzorosciate. Una sorpresa totalmente inaspettata.

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Tutto grasso che cola

Il problema più grosso al momento è che mi sento (e sono) ingrassato. Non ho detto che sono diventato obeso sia chiaro. Ma anche un chilo in più sulla pancia conta. Conta nella corsa e conta sullo spirito. L'ultima volta che mi sono pesato la scorsa settimana la bilancia ha segnato 68 Kg [kgr], ben 1,2 in più rispetto a qualche settimana prima. Etti che possono essere risultato del caldo, delle troppe cene delle ultime settimane, da un cattivo assorbimento di acqua e sali, da una minore attenzione al cibo durante la giornata. Nulla di tragico. E' normale che ogni tanto ci sia la necessità di mollare un po'. In tutto. Basta rimettersi in riga il prima possibile per non soffrire poi il doppio per ritornare al punto di partenza. Però questa sera, diversamente dai giorni scorsi, la fatica in corsa è sembrata sparita. Merito del fresco, del riposo, della settimana di relax, dello scarico. E va bene così, qualche giorno senza pensieri.

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Carica esaurita

E' incredibile come nell'arco di due giorni le cose possano cambiare radicalmente. E senza accorgersene. Mi ero tanto stupito per la buona riuscita delle ripetute di mercoledì sera, quanto mi sono stupito per il finale d'allenamento di ieri. Se le sedute fossero state invertite sarebbe stato un disastro. Soprattutto emotivamente. Non mi sono per niente reso conto del cambio climatico che c'è stato, mentre sarebbe importante esserne consapevole prima di partire. 27°C mercoledì, 31°C venerdì. Secco (o quasi) e umido. Come correre in due stagioni diverse, in due posti diversi, in due momenti diversi. Ed il risultato alla fine è stato l'opposto. Ed anche questo è allenante. Riuscire poi ad adattarsi automaticamente lo sarebbe ancora di più. Ma su questo devo ancora lavorare.

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Nike Lunaracer +3

Sarà solo questa sera tempo per infilarle, ma il solo pensiero rende l'allenamento più interessante. Sarà perchè sono nuove, sarà perchè le sensazioni che mi hanno dato fin da subito sono state estremamente positive, sarà perchè ho voglia di ritornare a correre. O forse è solo il potere delle Nike Lunaracer +3. Tra l'altro ho proprio voglia di provarle in gara. Sentire le vibrazioni dell'asfalto unirsi alle scosse dell'adrenalina, la leggerezza del passo che si infrange sull'asfalto come una carezza. E' questa la prima sensazione che mi hanno regalato. La percezione di essere un millimetro più in alto. Correre nell'aria. Come volare.

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Caldo che spinge

Sapevo che prima o poi l'estate sarebbe arrivata. 30°C già alle 9:00 del mattino sono una bella temperatura. Ma, come già sperimentato nelle pause pranzo di luglio, voglio provare a correre i lenti anche a temperature alte, per abituare il fisico e soprattutto la testa a combattere con sete e caldo. Ormai anche a settembre ed ottobre non è detto che si riesca a gareggiare con temperature miti, per cui meglio prepararsi anche in quel senso. E comunque è tutto allenamento. Col fresco sarà tutt'altra storia poi. Ho fatto un po' più di fatica rispetto agli altri giorni, ma le gambe ho notato che non hanno cambiato il ritmo che gli viene più naturale. La schiena non ha dato troppo fastidio, solo all'inizio a freddo, qualche fitta, ma dopo che i muscoli si sono riscaldati è rimasto solo un sentore di tensione e nient'altro. Speriamo si riesca a smollare anche senza l'aiuto della fisioterapia. Anche il caro William ormai è in vacanza.

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In progressione verso il mare

In realtà ancora non capisco per quale motivo continuo a fare fatica. Van bene le gare, van bene gli allenamenti, va bene il caldo. Va bene tutto, però un motivo ci sarà. E per correre ai ripari (o forse solo come conclusione per quello che io gli ho detto sull'attuale condizione) questa settimana Fulvio mi ha preparato solo qualche breve allenamento di scarico. Speriamo basti questo a far ritornare le gambe un po' più vitalizzate. Magari aiutate anche dalla semi-vacanza in Friuli di questi giorni. E' anche vero che gli otto giorni sugli ultimi  dieci tra gare e allenamenti pesano, però non avrei mai pensato di fare tutta la fatica che ho fatto per portare a termine un progressivo di 15 Km anche abbastanza blandi. L'unica cosa che mi dà sollievo è sapere che prima della prossima vera gara manca ancora un mese e mezzo abbondante.

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