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Ritorno al buio

E' ufficiale, non mi piace correre al buio. Mi manca il senso di libertà che ti dà la corsa al sole in una bella giornata col cielo azzurro. Sembra quasi che i polmoni non riescano a riempirsi a fondo, che le gambe abbiano una forza oscura che le trattiene sul terreno. Sono solo sensazioni che però incidono sul movimento, sulla fatica, sulle percezioni. Ci saranno poi sere in cui sarà bellissimo correre sotto la luce bianca della luna. Questo lo so. Come mi rendo conto dei vantaggi dati dal fresco, dalla pioggerellina autunnale, dalla ciclabile completamente libera, dall'introspezione creata dall'ambiente. Non mi piace correre al buio, ma non posso farne a meno.

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Ripetute 12x200 40" rec. 2' [A2]

Avevo voglia di ripetute brevi. Pur sapendo che non sarebbe stato un allenamento leggero, man mano che la maratona è stata assorbita in questi giorni, ho sentito la necessità di ricominciare a lavorare per qualcosa. E anche se gli obiettivi sono lontani, saper di dover andare in pista, mi ha dato motivazioni nuove. La paura era che le gambe non reagissero bene. E invece è stato un buon allenamento, soprattutto dal punto di vista della velocità. Sapevo anche che dopo la metà la fatica sarebbe aumentata, ma come già successo qualche settimana fa, nel momento di maggior difficoltà le gambe hanno cominciato a girare ancora più veloci.

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L'inizio

Meglio di così non poteva essere. Passi per il buio ormai costante alla sera, ma una temperatura tanto mite non me la sarei aspettata ad ottobre inoltrato. E, di solito, chi ben comincia... Passata la settimana di riposo post-maratona e tirato il bilancio degli ultimi tre-quattro mesi, non resta che pensare al domani. Domani che sarà lungo. Ho parlato con il prof. Massini spiegandogli i miei obiettivi, le mie intenzioni. Ho pensato a quello che vorrei immaginandomi una programmazione sul lungo periodo ed è stato gratificante verificare che anche lui la pensa come. Vuol dire che qualcosa in questi anni l'ho imparato. Rimane solo da metterlo in pratica.

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Maratona d'Italia (Carpi)

La prima cosa da dire è va bene così. L'avrei voluto è scontato. Tutti vorrebbero sempre fare meglio. Invece bisogna imparare ad accontentarsi, a sorridere dei propri risultati e goderseli. Dopo settimane, mesi di fatica, assaporare fino in fondo il risultato spremuto in ogni goccia di sudore lasciata sull'asfalto. Ieri mi sono finalmente ricordato cosa vuol dire correre con la testa. Se per le altre distanze a volte è sufficiente l'allenamento, per la maratona è fondamentale correre con la testa. Allenarla. Comandarla. Assecondarla. Saper resistere ad ogni cedimento, sapersi condurre come un cavaliere fa con il proprio esercito. Sicuri, fieri, mai domi. E' l'unico modo per arrivare al traguardo, fermarsi e dire ce l'abbiamo fatta.

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Giro dei fontanili (Vignate) [A2]

Più che una corsa su strada mi è sembrata una gara di cross. Una bella gara. Percorso nuovo che non avevo ancora testato, dato che da qualche edizione avevo optato per altre gare in concomitantza con il Giro dei Fontanili di Vignate. Bel tracciato tra paese e parco della ex-Villa Invernizzi e anche buone gambe a condurre la gara. E' stata bella e faticosa, soprattutto dopo essermi tirato il collo nei primi due chilometri per provare a rimanere in gruppo con i primissimi. E' stata anche occasione di ritrovo, con qualche bella sorpresa. Io, Chiara, Franco e Simone ancora insieme due settimane dopo. E le cose non sono andate tanto diversamente.

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TomTom Runner

Ero curioso di averlo tra le mani ed oggi finalmente ho potuto indossare il mio TomTom Runner. Non l'ho ancora testato. Credo sarà domani il giorno giusto, con un corto-lento prima della gara di domenica. Per ora me lo sono solo studiato, manuale e confezione alla mano. Esteticamente ineccepibile. Sottile, leggero, con il cinturino facilmente estraibile dal corpo computer-gps. Una scelta che mi trova particolarmente d'accordo, per la possibilità di poter cambiare solo il bracciale nel caso di rottura o usura e salvaguardare invece il blocco elettronico.

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Strasuisio (Suisio)

Una settimana di riposo che ci voleva. Anche perchè dopo i sali-scendi di ieri, i polpacci mi hanno ricordato che solo una settimana prima stavo correndo una maratona. Avevo voglia di correre nei giorni scorsi ma, anche se tentato, alla fine sono riuscito a resistere. Sarà nelle prossime settimane che dovrei riuscire a vivere un po' di rendita. Solitamente il secondo picco di forma arriva un mese dopo i quarantadue chilometri. Sto pensando a quali gare partecipare, che siano ventuno o dieci chilometri, ma dovrò anche sentirmi con Fulvio per capire dove andare. Come andare. Il dove voglio arrivare lo so già.

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[M] Settimana 12 - 8 Km 4' 30"

The End. Non ci resta che correre ora. Come ad ogni vigilia sembra strano guardarsi alle spalle e vedere quello che è stato fatto. Sembra sempre ieri il giorno del primo allenamento, la domenica del primo lunghissimo, la serata delle ripetute più faticose. Sono passati tre mesi per arrivare a Carpi: caldo insopportabile di piena estate, ritmi lentissimi, distanze che si sono allungate di settimana in settimana. Sembra tanto il tempo che manca alla partenza, ma allo stesso tempo troppo poco per migliorare. Potrei riassumere queste settimane così: 57 sedute, 790 Km percorsi, 57h 38' di sudore. Sono solo numeri che a volte sembrano sempre troppo pochi. Eppure, ho ben chiaro nella testa la fatica di correre con i 38°C di agosto, il male alle ginocchia, il sudore delle salite. Siamo partiti dalla Sicilia per salire in Trentino e in Alto Adige e finire il tutto lungo Martesana e Brianza. Adesso restano solo quarantaduechilometricentonovantacinquemetri al traguardo.

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Una mattinata vivace

Prima di partire mi chiedevo di cosa avrei potuto parlare dopo soli 6 Km di corsa lenti, un sabato mattina solo per muovere le gambe. Avrei potuto anticipare qualche impressione sulla corsa in coppia che tra un mese farò con Chiara a Firenze. O parlare del caldo tardo-primaverile uscito in mattinata con cielo azzurro e sole caldo. Avrei potutto scrivere le impressioni sul nuovo TomTom Runner utilizzato per la prima volta in allenamento. O chiudere velocemente un post di passaggio. Ma in soccorso è arrivata invece la provvidenza che neanche dopo cinquecento metri dalla partenza ha fatto inchiodare una macchina sulle strisce pedonali a pochi centimetri da noi. Come vivacizzare mezz'oretta di corsa tranquilla. 

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Mi piace

Mi piace correre sotto la pioggia. Mi piace meno quando fa freddo. E' fantastico uscire di casa quando sta per scoppiare un temporale estivo o primaverile con goccioloni grossi e tuoni che si avvicinano poco alla volta. Un po' meno in autunno, col buio e le pozzanghere grige che riflettono la luce dei lampioni. Le auto sembrano fare apposta a centrarle per bagnarti. Ieri fortunatamente la temperatura era più che accettabile. L'ideale, per lo meno, sarebbe stato che avesse iniziato quando già mi fossi trovato sul Naviglio e le gambe fossero già state calde. Ma non si può sempre avere tutto.

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A freddo

Da quando ho tagliato il traguardo domenica mi capita di rivivere continuamente la corsa. Ed ogni volta c'è qualche dettaglio in più, come se si stesse diradando la nebbia. Mentre la fatica si smaltisce dalle gambe, le emozioni lasciano spazio pian piano alla lucidità. Rivivo i momenti in cui la stanchezza ha preso il sopravvento, in cui avrei dovuto tenere duro e stringere i denti. Da fuori sembra tutto più facile, chiaro. Anche più semplice di quello che è poi stato. Un'analisi critica che serve per capire cosa è andato storto e cosa no, cosa si può migliorare, su cosa lavorare. Il punto di partenza.

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[M] Settimana 12 - 8 Km 4' 30"

Calma prima della tempesta. Leggero venticello da est sul finire della giornata. Cielo nuvoloso e in lontananza qualche lampeggio e carichi di pioggia. Mancava solo la voce di sottofondo che proclamasse "scatenate l'inferno". E nonostante tutto ho corso bene. Temperatura fresca e secca. Le gambe hanno voglia e sembrano andare da sole. A me sembra sempre di spingere nello stesso modo ma i ritmi sono notevolmente differenti. E' incredibile come di giorno in giorno, invece che appesantirsi, stiano aumentando in scioltezza.

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