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Bloccato

Non era così che mi immaginavo l'inizio del nuovo anno. A letto, bloccato. Cinque giorni di sfogo sulla neve dopo l'interruzione forzata per la fibrosi. Il primo avvertimento l'ho avuto il trentuno sera, l'ultimo giorno dell'anno. Pensavo fosse un segnale. Positivo. Piccola scivolata sul ghiaccio e movimento repentino della zona lombare che si è subito infiammata. Ma l'indomani, con l'aiuto di un antinfiammatorio, tutto mi è sembrato passato. Come l'anno lasciato alle spalle. E infatti i giorni seguenti soni stati giorni di sole e sci. Ho pensato ad un anno miracoloso. Ma la sorpresa me l'ha presentata oggi. Brutto movimento con lo snowboard e una fitta violentissima nuovamente alla zona lombare. I risultato lo sapete già.

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Run&Bike Xmas

Non sarà un Natale facile. O meglio, non lo sarà la ripresa. E' ormai un mese che non corro regolarmente. E nonostante stia cercando di mantenere la forma i chili fermentano poco alla volta e i muscoli se ne vanno. Quando finalmente sarà gennaio inoltrato non sarà facile riprendere da dove ero arrivato. Come lo scorso anno, ci vorrà almeno un altro mese di ricostruzione. E intanto i giorni passano. Però è Natale. E se si è stati buoni in questo anno si può anche pensare di chiedere un regalo al babbo o al gesù bambino che sia. Magari un 2014 da sogno. O da sognare. Ma per quello basta solo un po' di fantasia. Merricrismas!

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In sella ad una slitta

Mi arrangio come posso. Con le giornate che questo dicembre sta offrendo non correre in pausa pranzo è quasi una tragedia. Uscirei in maglietta e pantaloncini tutti i giorni se potessi. E invece anche questa sera mi sono ritrovato rinchiuso in una taverna in sella alla bici di spinning. La gamba in questi giorni non ha mai dato fastidio. Anzi a dire il vero, ancora oggi, è stato il flessore della coscia a farmi ancora un po' male. Ma è bastata qualche pedalata per scaldare il muscolo e non sentirlo più. Vedremo a freddo come si comporterà. Magari era solo un problema di affaticamento. In questio giorni di fermo ho scoperto che non sono l'unico costretto ai box. Il tempo delle gare è ormai finito e tanti, come me, raccolgono i cocci. Mal comune mezzo gaudio potremmo dire. O l'unione fa la forza. Ma quello che conta sarà ritrovarsi dietro al nastro di partenza quando sarà il momento. Con tutti i pezzi al loro posto.

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Il verdetto

Come un pugno nello stomaco. Senza fiato. Sono bastati pochi minuti per capire dove sta il problema. Ed era proprio quello che non avrei voluto sentire. Fibrosi. Come un anno fa. Mi sembra di essere precipitato in un tunnel che mi ha riportato indietro nel tempo. Se ripenso alle ultime settimane, agli ultimi allenamenti, alle ultime corse mi vengono in mente momenti, sentori, piccoli segnali che forse presi in tempo avrebbero potuto evitare di ricadere. Ma con i se e con i ma non serve ragionare. Bisognerebbe avere il coraggio di dire no al momento giusto. Ma servirebbe anche la fortuna di capirlo.

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MM40

Anno nuovo, vita nuova. O almeno la categoria. E sarà un periodo difficile per "combattere" spalla a spalla con gli MM40 che troverò lungo le strade italiane. Un salto di categoria tutt'altro che facile. Forse i cinque anni più difficili, agonisticamente parlando, da oggi in avanti. Runners più maturi, più preparati, più convinti. Sicuramente più forti. Come però so di essere anche io. Non sarà facile riuscire a svettare nel gruppo, ma non lo sarà nemmeno per gli altri. Ed è questo che ci farà crescere ancora di più. Ancora qualche giorno di pazienza e poi sarò pronto anche io. Eppiniuìar...

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7° Allenamento di Natale Affari&Sport

Che siano cinquecento o settecento poco importa. L'importante per tutti quelli che hanno partecipato è stato ritrovarsi il sabato pomeriggio prima di Natale nel parcheggio di Affari&Sport per gli auguri di rito di ogni runner che si rispetti. Di corsa. Senza cronometro, senza gps, senza premi. Solo il regalo preparato ogni anno da Michele, poco meno di otto chilometri tra il centro di Villasanta e il Parco di Monza. Un'onda di maglie verdi e cappellini rossi che si è mossa insieme. Davanti i più piccoli a fare il passo e dietro tapascioni e campioni (Vaccina, Rognoni, Zenucchi, Ripamonti, Canaglia, Bottura, Patelli...). Ed io con la mia nuova compagna, la bici. Non potevo mancare e per una volta mi sono spostato dall'altra parte, quella dei volontari senza i quali tante corse, forse tutte, non avrebbero nemmeno il via. Più un regalo che un lavoro, per gustarmi sulle due ruote gli ultimi chilometri prima delle feste.

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Corse 2013: 2548 Km

Tutto è cominciato come qualsiasi altro anno, ma con la speranza che potesse diventare l'anno del passo in avanti, lasciando i mesi di infortuni e di recupero alle spalle. E' stato il mio primo anno sotto la guida atletica di qualcuno più esperto di me. E' iniziato anche come l'anno in cui la corsa non è rimasta semplicemente l'uscita d'allenamento del dopo lavoro, ma si è trasformata anche in un mondo da vivere. La raccolta fondi e la beneficenza con AiCra, la collaborazione con Runner's World. E' stato anche il primo-vero anno di corsa in coppia. Ogni sera, ogni sabato, ogni domenica, ogni viaggio, ogni serata sempre in due. E questa è la fortuna che solo pochi possono provare. Ognuno per la sua strada, ma insieme.

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Daccapo

Quando ho iniziato a correre mi è sembrato strano. Sentire le gambe leggere, le scarpe invernali sostituite da un leggerissimo paio da running, l'aria fresca. Sensazioni che in dieci giorni di stop si sono perse. Quasi dimenticate. Ma il polpaccio non ha dato alcun problema. Sono stato attento al minimo segnale fino al primo chilometro. E invece che sentire fastidio alla gamba sinistra mi è sembrata la destra quella un po' meno pronta. Ho corso senza preoccupazione, godendomi il sole di questo strano dicembre, le gabbianelle ancora sul ghiaccio residuo della Martesana, la tranquillità di un'alzaia nella pausa pranzo. Fino a quando non è ricominciato tutto.

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Piccoli segreti a pancia piena

Se il brutto tempo dei giorni scorsi mi aveva un aiutato a soffrire un po' meno le uscite di corsa, la bella giornata di oggi è stata un brutto colpo. Cielo azzurro, 12°C verso mezzogiorno, sole caldo, niente vento. Praticamente la giornata perfetta per correre e smaltire le cibarie ingurgitate negli ultimi tre giorni. E invece, come unico sfogo, mi sono ritrovato ancora in sella alla bici di spinning, al fresco, al chiuso, cercando di fare in modo che questa attesa sia meno pesante di quanto già non lo sia. Domattina scoprirò panettoni&Co. quanto avranno deciso di aggrapparsi a pancia e cosce prima che la corsa li scrolli via definitivamente.

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Sempre un po' di più

Mi fa piacere vedere che comunque, anche se è solo un allenamento blando, di volta in volta riesca a migliorare un pochino anche pedalando. Serve anche per avere la voglia di ritornare in sella, nonostante quando l'allenamento finisce natiche e braccia sperano di ritrovare quanto prima possibile la strada. Non è come correre, certo, ma mi far star bene, almeno per scaricare a giorni alterni la sedentarietà lavorativa e mantenere quanto possibile la forma. Sento i muscoli rilassati e dinamici. La voglia di correre è tanta. E altri due giorni intanto sono passati.

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Spinning

Comincio a sentire parecchio la mancanza di movimento. Oggi sono corso al riparo. Maglia e pantaloncini imbottiti e poi un'ora di pedalate. Meglio di niente. Non che il ciclismo mi attragga particolarmente, ma almeno le gambe sono ritornate a muoversi. Al caldo, o maglio al fresco, al chiuso. Era da qualche anno che non pedalavo su una bici da spinning. Fulvio si è raccomandato comunque di farlo ma in forma lieve, solo per fare movimento e far girare le gambe. Niente sforzi, niente salita e soprattutto riposo tra una seduta e l'altra. Almeno speriamo che a qualcosa serva.

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Da spettatore

Una domenica diversa. Strana. Niente alzata quando fuori è ancora buio, niente colazione leggera, niente ritrovo al freddo prima di iniziare a correre. Mi sono quasi sentito in colpa. Anzi, a dire il vero, mi è mancato tutto questo. Mi è mancata l'aria fredda sulle guance ancora segnate dalle pieghe del cuscino, il freddo della macchina mentre si sta scaldando, i saluti e le strette di mano tra i brividi del mattino che arriva piano piano. Un risveglio con tutta calma e la colazione già pronta, al caldo della casa. Il sole che entra dalle finestre. Sul divano ho acceso la televisione per seguire gli Europei di Cross a Belgrado mentre in mano avevo il mio iPhone per avere gli aggiornamenti degli amici dalla Maratona di Reggio Emilia. No, stare in tribuna non fa proprio per me.

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