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Ripetute 10x300 60" rec.1' + 1x1000 3' 35"

Era da un po’ che mancavano le ripetute. Fortunatamente, direi anche. Un po’ perché avevo bisogno di riposo (sempre che con qualche gara di mezzo ci si possa riposare) un po’ per il caldo che però ha tardato ad esplodere. E un po’ ne avevo voglia. Tra l’altro finalmente ho anche potuto provare le nuove Nike Lunaracer +3 che erano arrivate già da qualche giorno ed aspettavano solo di essere scartate. E voglia di proseguire il lavoro iniziato ormai da qualche mese nel dopo-infortunio. Tanta la motivazione. Ma poi bisogna fare anche i conti con la realtà. Un po’ di stanchezza che persiste, un po’ di testa che volerebbe volentieri in vacanza, un po’ di gamba che manca. I conti si fanno poi in pista.

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Deserto a mezzogiorno

Anche l'ora di pranzo è diventata un taboo. Normale essendo a luglio. A dir la verità credevo che neanche io avrei più corso nella pausa di metà giornata, ma per motivi organizzativi questa settimana ho dovuto cambiare idea. E a dire il vero, visto il tempo quasi clemente, non è andata poi così male. O meglio. Non c'è poi molta differenza con la temperatura della sera sperimentata nell'ultimo week-end, anzi. Caldo fa caldo tanto a mezzogiorno quanto il tardo pomeriggio, anzi forse a volte la sera è ancora peggio. L'asfalto e il terreno che trasudano il calore della giornata, mentre di giorno il nemico più forte è il sole che picchia sulla testa. Ma basta un cappellino per rimediare. Dopotutto basta solo un po' di ombra per rifiatare.

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[1] Maratona della Franciacorta (Adro)

La prima è andata. Almeno adesso so a cosa andrò incontro nelle prossime due tappe. O meglio, so cosa è stato ieri e cosa mi devo aspettare in termini di fatica, percorso e caldo. L'altra incognita che ancora rimane sono le tre gare consecutive nelle gambe. Ma di questo mi preoccuperò questa sera quando sarò sulla salita del diciassettesimo chilometro. Le aspettative sono state rispecchiate tutte: grand caldo, bellissimo percorso e tanta voglia di correre. Speravo in realtà di riuscire a godermi un po' di più i passaggi tra vigneti e colline verdi del bresciano, ma è andata bene così. Anche perchè viste le premesse di giornata è stato un miracolo che siamo riusciti ad arrivare ad Adro prima del via.

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Verso il mare

La prossima competizione sarà un'incognita completa per me. Così per avvantaggiarmi, o meglio, per cercare di capire a cosa sto andando incontro, già in questo week-end ho provato a simulare una doppietta sera-mattina. Anche se i ritmi in realtà saranno totalmente diversi. Non che non fosse mai successo, ma questa volta sono stato attento alle sensazioni. E credo sarà un lungo e duro week-end. Ma anche una lunga ed emozionante gara, fatta più di strategia che di gambe. Una lunga apnea podistica, intervallata da sonno e riposo. Un'esperienza che potrebbe aprirne poi molte altre. Maratona (a tappe) della Franciacorta.

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Lugliembre

Pioggia fine e vaporosa. Costante. Cielo grigio e un filo di vento. Sull'alzaia quasi nessuno e i pochi presenti con un ombrello aperto. L'unica nota stonata in questo quadro autunnale è stata la mia divisa, canotta e svolazzini. Ma è stata una giornata perfetta per la corsa. Una decina di gradi in meno del solito, la calma e la tranquillità che solo la pioggia sa creare. Il passo è venuto da sè, ritornato su ritmi più consoni naturalmente. E con l'occasione ho anche potuto risfoggiare la divisa Nike Oregon Project nera, un po' troppo per le scorse giornate di sole. Perfetta quando le nuvole in cielo scrivono oggi si corre.

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[3] Maratona Franciacorta (Corte Franca)

Sinceramente? Non credevo sarebbe stata così dura. Sicuramente gli allenamenti degli ultimi mesi su distanze brevi non sono stati propedeutici per un week-end podistico così lungo. In termini di chilometri. E il caldo non ha aiutato. Salite e discese hanno peggiorato una gara di per sè già dura. Non sarà come correre una maratona vera e propria, ma senza una preparazione adeguata la fatica diventa tripla. Ma nonostante tutto, è stata una bellissima esperienza. Tre giorni in cui conta solo correre. Riposarsi il più possibile nei momenti di pausa e correre. Diventa quasi una routine. Naturale cercare i cartelli con le indicazioni del ritrovo appena arrivati in paese, scendere dalla macchina e buttarsi negli spogliatoi, riscaldamento, corsa, doccia e premiazioni. Ogni giorno come il giorno prima. Ma ogni giorno in un modo diverso. Per assaporare fino in fondo quel gusto masochista che piace tanto al runner. Soffrire per stare bene. Soffrire ogni giorno un po' di più. Preservare le energia, pensare e ripensare alla tattica. Tutte cose che dopo lo sparo diventano un ricordo. Dopo lo sparo conta solo correre.

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Verso la Maratona della Franciacorta

La vigilia alla fine è arrivata. La settimana di preparazione non è stata delle migliori: un solo allenamento, caldo e problemi al ginocchio. Ma come successo lo scorso week-end, quando le aspettative sono minori capita che i risultati siano sorprendenti. Capita. Non è regola. Quindi vedremo come andrà. Anche perchè le variabili in gioco sono molte. La cosa che più mi affascina è la suddivisione in tappe della Maratona. Per me un'esperienza nuova e che mi ha sempre incuriosito, anche se magari su distanze più lunge. E poi i colori della Franciacorta che scende verso il tramonto. Sarà un lungo e affascinate week-end.

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StraTrieste by Night

Non posso dire che Trieste non porti bene. Nonostante non possa parlare di personale e nonostante sia stata una delle corse più sofferte in assoluto, non posso che essere soddisfatto di aver tagliato questo traguardo. Un traguardo che non so cosa significhi in realtà. Difficile tirare le somme se non a sensazione. Sensazioni che sono state ottime in partenza e per quasi tutto il primo giro, pessime nella parte centrale di gara nonostante il ritmo, ma che sono migliorate nel finale arrivato però un po' troppo presto. Avevo detto che non mi aspettavo niente da questa corsa con troppe incognite. L'unica incognita che mi rimane al momento però è quanto avrei potuto fare su un vero diecimila. Peccato aver perso un'occasione, ma se non altro ho aumentato la fiducia nel lavoro che sto facendo e per la gara a tappe del prossimo week-end.

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Much more

Decisamente molto più caldo di ieri. E la fatica si è sentita. Ma finchè si tratta di un medio-lento non ci sono problemi, basta diminuire leggermente il ritmo. In realtà poi come sempre sono andato a sensazione, per cui lo sforzo è rimasto inalterato. Ma la vera chicca di giornata è successa poco prima del secondo chilometro quando ho incrociato un signore a passeggio col proprio animale al guinzaglio. Nulla di eclatante, se non che l'animale in questione era un gatto e non un cane. Forse si, oggi faceva un po' troppo caldo.

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[2] Maratona Franciacorta (Camignone)

Pensavo peggio. E' stata invece la gara di ieri a rivelarsi più dura del previsto. Tutto sommato, pur non essendomi mai allenato per la mezza maratona, i 21 Km della Quattro passi in Franciacorta (seconda tappa della Maratona della Franciacorta) di oggi non sono stati un trauma per le gambe. Soprattutto per il percorso collinare a cui non sono minimamente abituato. Anche la temperatura leggermente più bassa. Certo non parliamo di fresco, ma solo di un po' meno caldo. A posteriori potrei dire che avrei potuto fare di più? Mah, non ne sono così sicuro. Alla fine non è che sia arrivato fresco come una rosa e quello che ho potuto tirare nel finale l'ho fatto. Anche perchè se mi fossi sentito in forze non avrei certo abbassato il ritmo apposta. Per cui diciamo che la corsa è andata come sarebbe dovuta andare e che il mio l'ho fatto. Non sapendo cosa aspettarmi non ho molti termini di paragone e la valutazione la posso fare solamente sulle sensazioni. E questa sera sono stato buone.

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Naviglio in piena

Acqua alta dopo la pioggia delle ultime settimane. Ma non è stata quella a riempire l'alzaia che scende lungo la Martesana. Quello a cui non sono potuto sfuggire è stata l'ondata di runners che hanno invaso la pista ciclabile. E nonostante l'ora tarda. Una quantità esorbitante di neo-podisti che, con passo tranquillo e facce stravolte ricoperte da sudore, correvano su e giù sulla strada pedonale che passa da Bellinzago, Inzago, Cassano e forse anche oltre. Non so se sia stata la mia disabitudine a correre ormai in questi orari, ma non mi ricordo d'aver mai trovato così tanta gente che corresse. Peccato per loro aver deciso di iniziare proprio quando il caldo sta cominciando a diventare asfissiante.

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Post-concerto

Mi servivano proprio i chilometri di questa mattina. Dopo l'esperienza di una settimana fa sapevo che la serata di San Siro di ieri sera avrebbe lasciato segni quasi indelebili nelle gambe. Soprattutto i polpacci. Stare fermo per ore in piedi, saltellare sul posto, poco sonno e ore di viaggio in macchina non sono esercizi pre-gara da raccomandare. E me ne ero già accorto cinque anni fa, quando, dopo la mia quarta maratona e qualche giorno prima della Mezza di Nizza, mi ero procurato una bella contrattura di cui forse porto ancora i segni adesso. Tutta esperienza. Anche se poi quando la sveglia è suonata, le esperienze più recenti mi stavano consigliano di spegnerla e girarmi dall'altra parte.

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